Le Iene di nuovo nella Terra dei Fuochi per analizzare i pomodori al veleno

Iene terra dei fuochi


 

Il programma Le Iene in onda su Italia Uno oramai da anni, continua a seguire da vicino l’assurda situazione in cui versano gli abitanti della Terra dei Fuochi e dell’Italia intera visto che i cibi coltivati in queste terre arrivano sulle tavole di tutti gli italiani. A tal proposito il sito Napolitoday.it scrive:

Ancora un servizio su ‘La Terra dei Fuochi’ durante la trasmissione ‘Le Iene’ in onda su italia 1.

La giornalista Nadia Toffa, questa volta, fa analizzare una pianta di pomodori raccolta in uno dei campi di Giugliano, coltivato accanto ad una discarica. Quello che le analisi mostrano, purtroppo, non è una novità: metalli pesanti, pericolosissimi per la salute. Parliamo di alte quantità di cadmio, manganese e piombo, ad esempio. Era già accaduto con le analisi realizzate sui tristemente noti “cavoli neri di Caivano”. Insomma, ancora una conferma che su alcuni terreni contaminati si coltiva cibo al veleno, che poi arriva sulle tavole di tutti, non solo dei napoletani o dei casertani.

La giornalista intervista anche alcuni coltivatori della zona, tra i quali qualcuno ammette di annaffiare con acqua di pozzo che “non è buona” (è quindi contaminata). Un agricoltore (ammalatosi di cancro) racconta anche che, in queste zone,  per anni è arrivato da un’azienda un compost fatto da concime misto a rifiuti tossici e che i contadini non potevano rifiutarsi di acquistarlo.

Alessandro Cannavacciulo, ex pastore, racconta che quasi tremila capi di bestiame della famiglia sono morti per la contaminazione da sostanze tossiche e di aver visto nascere “veri e propri mostri”: agnelli deformi e persino a due teste.

Non è tutto: mentre Toffa gira il suo servizio, in compagnia di Raffaele Del Giudice (ex presidente di Legambiente Campania), tra roghi tossici e campi coltivati vicino a discariche nella zona di Giugliano, una di queste va a fuoco: è il telone di protezione che si è incendiato probabilmente a causa di un rogo di rifiuti tossici appiccato nei dintorni. Nello stesso momento si vede in lontananza altro fumo nero, probabilmente un incendio di copertoni, ma quando la giornalista allerta le forze dell’ordine presenti, non riceve risposta, nessuno va a vedere cosa stia accadendo.

Infine, la cosa più scoraggiante: le risposte dei ministri, anzi le “non risposte”. E’ il caso dell’ex Ministro della Salute Balduzzi che non solo non dice niente sulle azioni concrete messe in campo per contrastare il fenomeno, ma ritiene anche sciocca la domanda di Toffa (che tutti i residenti di queste terre continuano a fare): “ma voi li mangereste questi prodotti coltivati accanto a discariche di rifiuti tossici?”.

Analizzare terreni, acque e prodotti è diventato davvero fondamentale per non distruggere completamente l’economia di questa terra e accertarci di quali siano i terreni ancora coltivabili (che sicuramente ci sono ancora) e quelli invece in cui vietare le coltivazioni e da decontaminare.


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