Salvini dimentica il Covid, è contro lo smartworking: “Si lavora meglio in ufficio”


Negli ultimi giorni il leader della Lega Matteo Salvini ne ha davvero per tutti, le critiche piovono verso il governo intero, singoli ministri e presidenti di Regione come Vincenzo De Luca.

Questa volta il Matteone nazionale interviene sulla scelta del governo dello smartworking, una scelta che il leader della Lega non approva, quasi senza tenere conto di ciò che sta succedendo in tutto il paese e nel mondo intero. Per Salvini infatti il lavoro in ufficio, così per le lezioni in presenza a scuola, sono un’assoluta priorità.

Il caro Matteo però non si rende conto che in questo modo si aumenterebbe il rischio dei contagi da coronavirus. Naturalmente non ha del tutto torto quando afferma che un lavoro, così come la scuola, sia più utile in presenza. Per i bambini in particolare è davvero molto importante il contatto con i compagni di classe e con gli insegnanti. Così come è importante per i lavoratori agire sul campo. Ma ovviamente oggi si parla di un’emergenza, non è di certo per un capriccio governativo che tutto ciò non è possibile.

Queste le parole di Matteo Salvini contro il governo riportate da Fanpage: “Trovo tanti lavoratori che vorrebbero tornare a lavorare in presenza, in ufficio, perché lavorare da casa non permette di avere le stesse risposte. Con la riorganizzazione degli orari per me il lavoro in presenza è sempre meglio, come per la scuola.

Coprifuoco? Mettetevi nei panni di un sindaco che ha cinque agenti di polizia locali e con questi dovrebbe controllare tutto. Sono scelte che il Governo deve sostenere mettendoci uomini o soldi. Comuni e regioni non possono essere lasciati soli. Le forze dell’ordine dipendono dal Governo centrale. Se si arriva alle chiusure il Governo centrale deve muoversi.”


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