Il governo si prepara al secondo lockdown: scatta a 2300 terapie intensive


Per la prima volta dopo alcuni mesi i contagi da coronavirus ieri sono saliti a ben 15 mila casi, per questo motivo il governo starebbe pensando ad un secondo lockdown. Gli indicatori su cui si dovrà fare affidamento sono le terapie intensive e gli indicatori Rt.

Sempre di più aleggia l’idea di un secondo lockdown che piegherebbe di nuovo l’Italia sul piano economico e sociale più di quanto stia già facendo. I danni infatti in questi mesi sono stati tanti. A partire dalla chiusura di molte attività fino a mettere a serio rischio interi settori come quello del turismo e della ristorazione.

Al momento infatti, pur non essendo in lockdown, la situazione è drammatica. Con gli ultimi provvedimenti infatti, che prevedono il coprifuoco in alcune regioni, i danni saranno ancora più ingenti. Basti pensare che durante il week end alle 23 (alle 24 nel Lazio) bisogna essere obbligatoriamente a casa. In questo modo è difficile pensare anche ad una semplice cena fuori.

Ecco dunque che il governo aspetta il report settimanale, che come di consueto arriva il venerdì, per capire se intervenire o no con il secondo lockdown. Questo ci sarà nel caso in cui le terapie intensive siano occupati da almeno 2300 pazienti. Altro indicatore su cui si farà affidamento è l’Rt, ovvero il tasso di contagiosità, che nelle ultime settimane si è attestato intorno all’1,5%.

Di certo le misure ultime prese dal governo non avranno un effetto immediato, bisognerà attendere più  di qualche semplice giorno per capire se il decreto e le misure regionali emanate dai presidenti stiano facendo effetto. Sarà importante capire dunque se è il caso di aspettare prima di prendere una drastica decisione che come abbiamo visto piegherebbe di nuovo l’Italia.


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