Mamma del “latte al plutonio” a De Luca: “Trovi soluzioni invece di fare sarcasmo”


La gag di De Luca sulla “bambina OGM” ha finalmente una protagonista. La famosa mamma del “latte al plutonio” si chiama Arianna Montesano, ha 37 anni ed è una consulente del lavoro di Napoli (quartiere Vomero). In un’intervista rilasciata a Il Mattino a firma di Francesca Mari, la donna chiarisce alcuni aspetti della vicenda e si scaglia contro la facile ironia di De Luca, al quale chiede una maggiore vicinanza sia agli studenti che ai genitori.

Arianna Montesano, innanzitutto, non aveva parlato di una bambina ma di un bambino, suo figlio, che frequenta la prima elementare. “Non avevo, tra l’altro, nemmeno una mascherina fashion ma quella chirurgica“, precisa la donna. “Forse ha detto così perché mi ha vista curata e non con la tuta e la pinza nei capelli, come nell’immaginario un po’ sessista si intendono le mammine“.

La frase ironica di De Luca ha suscitato non poca indignazione, tanto che il governatore ha pubblicato, nella giornata di ieri, una nota in cui precisa trattarsi di una battuta e si impegna a sostenere concretamente le mamme in un momento così difficile. Tuttavia, precisa Arianna Montesano, “non deve chiedere scusa a me, bensì a tutte le mamme, anzi a tutti i genitori che vivono un momento drammatico e su cui fa del sarcasmo gratuito”.

Credo che il presidente abbia sminuito non solo me ma l’intera platea dei lavoratori scolastici, dei genitori e dei bambini. Ha detto che sono l’unica madre che vuole portare i figli a scuola, mentre ci sono state proteste e flash mob. Più che fare ironia dovrebbe darci delle risposte, trovare delle soluzioni come in tutto il mondo in cui lasciano le scuole aperte trovando delle soluzioni.

Io spero che riveda le sue decisioni sulla chiusura, i bambini sono privati del loro mondo. Non vogliamo liberarci dei nostri figli e mandarli a scuola, ma non vogliamo privarli di un loro diritto. Io, poi, riesco a organizzarmi, ma molte mamme non riescono nemmeno a fare la Dad. Già in Campania c’è il più alto tasso di dispersione scolastica d’Italia, così si triplica”.


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