Il Covid può causare danni al cervello, la biologa: “Si avverte una nebbia mentale”


Il Covid può influire sulle capacità mentali di persone giovani con strascichi a medio e a lungo termine. Anche una volta guarite, a settimane o addirittura mesi di distanza, alcune persone hanno lamentato una sorta di “nebbia mentale” con effetti quali stanchezza, difficoltà di memoria o di concentrazione.

Dunque si ipotizza che il Covid possa causare danni anche al nostro cervello, ma non dovrebbe trattarsi di un effetto permanente. A spiegarlo, alla trasmissione “Dimartedì” in onda su La7, è la biologa Barbara Gallavotti.

Covid e danni al cervello: ecco come

“Sembra chiaro che questo virus può in qualche modo, in certi casi, influire sulle nostre capacità mentali a medio e a lungo termine. Molte persone lamentano a settimane o anche a mesi di distanza dal giorno in cui sono state dichiarate ufficialmente guarite, una sorta di nebbia mentale, difficoltà di concentrarsi, difficoltà di memoria, stanchezza. E fa parte di quegli strascichi a breve, medio e lungo termine che vengono registrati abbastanza di frequente. Sembra che riguardino 1 persona su 20 fra quelle che hanno manifestato la malattia. Soprattutto persone che magari non hanno manifestato la malattia in maniera particolarmente grave, ma hanno avuto sintomi diversi, più di un sintomo. Generalmente almeno quattro sintomi: la febbre, la tosse, difficoltà di respiro, anche qualcos’altro. E sono spesso persone giovani con un’età compresa tra i 18 e i 49 anni.

“Ovviamente come molte altre cose non si sa su quali meccanismi va a incidere il virus. Verrebbe da pensare che il virus potrebbe avere la capacità di infettare direttamente anche le cellule nervose e le cellule del nostro cervello, ma non c’è nessuna prova definitiva che lo dimostri. Del resto, l’operato delle cellule nervose, può in qualche modo essere indebolito, reso non ottimale da qualcosa, come quella che può essere provocata da quell’infiammazione, che sappiamo che è uno dei meccanismi che il nostro organismo mette in atto, nel tentativo di difendersi dal virus, ma si può trasformare in un vero e proprio fuoco amico che può creare problemi a diversi organi, forse anche al cervello. La buona notizia è che qualunque sia la causa, probabilmente non si tratta di un effetto permanente“, conclude la biologa Gallavotti.


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