Terremoto 23 novembre 1980, il ricordo di de Magistris: “Il cielo diventò viola. Pensavo stesse crollando il palazzo”


Napoli – Ricorre oggi il 40esimo anniversario del terremoto del 23 novembre 1980 in Irpinia. Un sisma devastante che fece quasi tremila vittime, una tragedia ancora viva e vivida nella mente di chi ha vissuto sulla propria pelle quell’evento. Tra costoro il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, all’epoca un ragazzino di 13 anni. Il primo cittadino racconta il proprio ricordo, simile a tantissimi altri racconti, sottolineando inoltre come ancora oggi tutti noi stiamo pagando la speculazione che fu fatta.

Terremoto 23 novembre 1980: il ricordo di de Magistris

“Oggi sono 40 anni anni dal terremoto in Irpinia e Basilicata del 23 novembre 1980. Il ricordo anche personale è indelebile: avevo 13 anni, erano le 19.34, abitavo in via Mascagni al Vomero, stavo in casa con mio padre, mia madre e mio fratello. Stavo vedendo la partita alla televisione, all’epoca la Rai trasmetteva un tempo di una partita e all’improvviso iniziammo a saltare dalla sedia, dal divano, con un boato molto forte. Mio padre all’epoca faceva il magistrato impegnato in processi delicati, era il tempo del terrorismo e degli omicidi di camorra, e quel boato lasciava intendere che potesse essere una bomba, infatti mio padre si avvicinò al balcone e io lo seguii. Ricordo questa immagine di un cielo che appariva viola. Tutto proseguiva poi, perché durò circa un minuto e mezzo, ci ritrovammo tutti e quattro vicino al corridoio ed ebbi l’immagine che non dimenticherò mai della parete del corridoio che si apriva di 4 o 5 centimetri. Non sapendo io cosa fosse il terremoto in quel momento ero convinto che stesse crollando il palazzo”.


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