Capodanno a Napoli, donna ferita da proiettile vagante: ma era una scheggia



Il 2021 è iniziato da poche ore, è già su qualche media si rincorrono le notizie e relative smentite. Sono infatti pochissimi (appena 8) i feriti in tutta la Campania a causa dei fuochi d’artificio. Un numero molto basso rispetto agli ultimi anni, basti pensare che il 1 gennaio del 2020 erano stati 48 i feriti a causa dei botti. I campani hanno quindi sparato ma solo fuochi legali e sono stati attenti a rispettare gli appelli (in primis quello del governatore Vincenzo De Luca) e non creare disagi negli ospedali. I sanitari infatti sono impegnati nella lotta al covid.

Di questi otto feriti, la più grave è una signora 52enne di Mugnano. La donna, secondo le prime ricostruzioni della stampa, era stata ferita da un proiettile vagante mentre si trovava affacciata al balcone poco dopo la mezzanotte. Una notizia che insieme al 13enne morto ad Asti (per lo scoppio di un petardo nello stomaco) era il principale titolo d’apertura dei media nazionali.

Come rettificato dall’Ansa poche ore dopo, la donna non è stata colpita da un proiettile bensì da un corpo metallico (probabilmente una scheggia, frutto dell’ esplosione di un botto) che le si è conficcato tra la fronte e il naso. Inoltre la donna, che si trovava nell’abitazione dell’anziana madre, non è stata colpita mentre era affacciata al balcone ma mentre era per strada a buttare la spazzatura. La 52enne è stata prima medicata all’ospedale di Giugliano e poi trasferita al Cardarelli di Napoli. Il corpo estraneo è lungo 17 millimetri, una dimensione eccessiva per un colpo d’arma da fuoco che ha fatto scartare la prima ipotesi di un proiettile vagante subito diffusa da tutti i media locali e nazionali. Il corpo metallico verrà estratto nei prossimi giorni con un’operazione chirurgica, al momento la donna non è in pericolo di vita.

AGGIORNAMENTO

In realtà il corpo metallico estratto durante una complessa operazione effettuata al Cardarelli ha rivelato che la scheggia era in realtà un proiettile calibro 9. Come raccontato dal Dott. Gargiulo:

“Il proiettile è infatti penetrato dalla regione orbitale, ha sfondato la parete laterale delle ossa nasali per conficcarsi nel palato”.

 

 

 


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