Donna ferita a Capodanno, rimosso il proiettile vagante che l’aveva colpita


Durante la notte di Capodanno una donna di Mugnano (NA) era stata ferita da un proiettile vagante, che l’ha costretta a subire una delicata operazione.

Nonostante ci siano stati pochi feriti causati dai botti (solo 8) c’è chi ha dovuto subire un intervento davvero delicato. Il proiettile si era conficcato nel palato e, per questo motivo, ci sono volute più di 3 ore in sala operatoria. La donna sarà dimessa dopo circa una settimana di convalescenza e potrebbe dover subire ulteriori operazioni in futuro.

L’intervento si è tenuto al Cardarelli di Napoli con l’equipe medica guidata dal dottor Maurizio Gargiulo, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillofacciale, con Gaetano Esposito, Annamaria Carotenuto, Maurizio Mattarocci e dall’anestesista Marianna Esposito. I medici terranno sotto controllo la donna per verificare le sue condizioni giorno per giorno.

Questo il comunicato dell’Ospedale Cardarelli al termine dell’intervento chirurgico sulla donna colpita da un proiettile la notte di Capodanno: “Sono servite più di 3 ore in sala operatoria e il ricorso a strumentazione di diagnostica per immagini in scopia per rimuovere il proiettile che nella notte di San Silvestro ha ferito una donna ricoverata poi al Cardarelli di Napoli.

Il team di chirurghi ha tentato un primo approccio dal naso, ma si è poi dovuti intervenire direttamente dalla bocca a causa della posizione particolarmente ostica del proiettile. Al termine dell’intervento il proiettile estratto, un calibro 9, è stato posto sotto sequestro dai Carabinieri. Per la paziente servirà almeno una settimana di convalescenza prima di poter essere dimessa“.

Il dottor Gargiulo, al termine dell’operazione, ha spiegato la delicatezza di quest’ultima: “Un intervento abbastanza complesso. Il proiettile è infatti penetrato dalla regione orbitale, ha sfondato la parete laterale delle ossa nasali per conficcarsi nel palato. Trattandosi di una ferita d’arma da fuoco c’è sempre il rischio di infezioni, al momento non siamo in grado di escludere che possano servire ulteriori interventi nei mesi a venire“.


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