Covid, studio italiano conferma: “Grazie al vaccino 30 mila decessi in meno in Italia”


Covid – i decessi dovrebbero ridursi grazie al vaccino. La campagna vaccinale procede spedita in tutta Italia con oltre 800mila persone vaccinate da fine dicembre. Oltre alle dosi Pfizer, nel nostro Paese sono arrivate ieri anche quelle di Moderna, mentre prossimamente arriveranno quelle di AstraZeneca e Johnson.

L’epidemia di covid ha contagiato milioni di persone in tutto il Mondo e ne ha uccise più di 1,7 milioni, mentre in Italia si registrano 2 milioni di contagiati complessivi e 72mila decessi. Sono numeri drammatici che però potrebbero migliorare grazie alla somministrazioni dei sieri anti covid.

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A stimare l’impatto estremamente positivo del vaccino sul numero dei decessi in Italia nel 2021 vi è un nuovo studio guidato da scienziati dell’Università “Tor Vergata” di Roma, prossimo alla pubblicazione su una rivista scientifica.

A commentarne i risultati sul Sole 24 Ore il professor Francesco Saverio Mennini, coordinatore della ricerca, docente di Economia sanitaria e direttore presso l’Economic evaluation and health technology assessment del Centre for economic and international studies (Eehta Ceis).

Sulla base del modello statistico, messo a punto seguendo le curve del 2020 – come specificato dal coautore dello studio Andrea Marcellusi – nel corso del prossimo anno nel nostro Paese vi saranno oltre 30mila decessi in meno dovuti all’infezione provocata dal coronavirus, se il vaccino avrà davvero un’efficacia del 95% e se verrà raggiunta l’immunità di gregge nella popolazione maggiormente a rischio.

Secondo Mennini e i suoi colleghi, almeno l’80% di queste popolazioni a rischio dovrà essere vaccinato se si vorrà ottenere un beneficio così cospicuo in termini di mortalità.

In base all’analisi condotta dagli scienziati dell’ateneo romano, nel corso del 2021 si passerà da circa 50mila vaccinazioni al giorno nei primi mesi a 270mila nell’ultima parte dell’anno; ciò si tradurrebbe nel 90 percento dei cittadini italiani vaccinati entro la fine del 2021.

La speranza degli esperti e delle istituzioni è che gli italiani risponderanno in massa alla campagna vaccinale, dato che il vaccino non sarà obbligatorio. Grazie alla diffusione del vaccino verrà tenuto sotto controllo anche il numero di ricoveri in terapia intensiva, così come quello negli altri reparti standard.

Ciò significa che gli operatori sanitari potranno tornare pian piano a seguire i ritmi precedenti alla pandemia con grandi benefici per la salute di tutti, anche quella psichica.


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