Sciopero degli studenti: rientro a scuola troppo rischioso per la salute


Napoli – Non è ancora tempo di rientrare in classe secondo gli studenti degli istituti superiori di Napoli. Da oggi, 1° febbraio, i ragazzi frequentanti le scuole superiori avrebbero ripreso le lezioni in presenza, ma hanno deciso di manifestare. Lo scopo dello sciopero degli studenti di Napoli sarebbe quello di ottenere una garanzia sul rientro a scuola in totale sicurezza. Sicurezza che al momento sembra mancare.

Sono molti i dubbi e le preoccupazioni nate a seguito della decisione di riprendere le lezioni in presenza. Tra i problemi da risolvere non manca quello dei sistemi di trasporto. Non sarebbero abbastanza i mezzi di trasporto pubblici e, per questo motivo, il rischio di contagio sarebbe piuttosto elevato. Quello dei sistemi di trasporto è solo uno tra i problemi elencati dai ragazzi. La mancanza di un piano di tamponi periodici, ad esempio, si aggiunge alla lista stilata.

Lettera dei professori, non solo gli studenti in sciopero

Nonostante lo sciopero sia stato organizzato dagli studenti, anche i professori sembrano non essere d’accordo con il rientro in sede. È il caso di alcuni docenti del Liceo Scientifico Statale Filippo Silvestri di Portici, che hanno infatti scritto una lettera a riguardo. Nella lettera, pubblicata da LoSpeakerCorner.eu, i professori ritengono di essere contro alla ripresa delle lezioni in presenza. “Pur considerando ovviamente la scuola in presenza la “vera” scuola, riteniamo che in questo momento storico gli istituti scolastici siano luogo di potenziali focolai.” – scrivono, preoccupati soprattutto della formazione di eventuali assembramenti agli ingressi e alle uscite scolastiche.

“Noi firmatari della presente lettera chiediamo che immediatamente si superino i dubbi, le polemiche e i tentennamenti che ci tengono in stallo e che, onde evitare una dannosa altalena di aperture e chiusure, si dica con onestà che le scuole della Campania non hanno i mezzi per garantire la sicurezza del personale e degli studenti.” concludono, ritenendo che l’unica soluzione per contrastare il rischio di contagi nelle scuole sia proprio la DAD.


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