Covid, vaccino Sputnik verso l’approvazione: “Pronti a fornire dosi per 50 milioni di europei”


L’EMA, Agenzia Europea del Farmaco, ha comunicato l’avvio della procedura di valutazione del vaccino anti-covid Sputnik, sviluppato dal Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia Gamaleya, in Russia. In caso di riscontri positivi, ben presto il farmaco russo potrebbe essere distribuito in Europa e, dunque, in Italia.

EMA verso il vaccino Sputnik

La decisione di considerare la messa in distribuzione del candidato russo si basa sui risultati degli studi avviati sulla popolazione adulta. Questi indicano che lo Sputnik innesca la produzione di anticorpi e di cellule immunitarie capaci di contrastare il covid, proteggendo il paziente dall’infezione.

L’ente valuterà se i benefici del farmaco superano i rischi, sulla base di dati e prove in suo possesso. Per essere approvato il farmaco deve adeguarsi agli standard europei di efficacia, sicurezza e qualità. Proseguirà, poi, con l’autorizzazione di immissione in commercio. In tal modo Sputnik si affiancherà a Pfizer, Moderna e Astrazeneca, nel proseguire la campagna vaccinale. Intanto, oltre alla sperimentazione del Takis, si fa leva sull’avvio di una produzione di vaccini interamente italiani.

Quanto ai tempi, l’EMA fa sapere: “Sebbene non sia possibile prevedere le scadenze complessive, la valutazione dovrebbe richiedere meno tempo del normale a causa del lavoro svolto durante la revisione progressiva”.

Kirill Dmitriev, capo del Fondo Russo per gli investimenti diretti, in una nota dell’ente ripresa dall’agenzia Interfax, ha dichiarato: “Dopo l’approvazione da parte dell’Ema saremo pronti a fornire vaccini per 50 milioni di europei a partire da giugno 2021″.

Vaccino Sputnik: come funziona

Sputnik si basa su un meccanismo diverso da quelli in commercio in quanto utilizza due adenovirus diversi, uno per la prima dose, l’altro per la seconda per aumentare l’efficacia del vaccino. Questi, iniettati al paziente, contengono il gene per la produzione della proteina Spike. Il sistema immunitario della persona tratterà questa proteina  come estranea e produrrà difese naturali.

Già i primi studi avevano dato risultati incoraggianti riguardo all’efficacia del vaccino russo. Verso inizio settembre, nel corso di una sperimentazione, su 76 volontari il 100% aveva sviluppato una forte risposta immunitaria senza effetti collaterali gravi.

Non sono, tuttavia, mancati pareri contrastanti, da parte di alcune autorità mondiali che consideravano avventato stabilire l’efficacia del vaccino sulla base di pochi e insufficienti dati. L’intervento dell’Ema, a distanza di mesi e con dati aggiuntivi a disposizione, punterà ad eliminare qualsiasi dubbio prima di dare il via libera al vaccino.


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