Animalisti al Mercato Ittico di Pozzuoli: “Anche i pesci soffrono. Adottare un regime alimentare vegano”


“Anche i pesci soffrono”. Con questo slogan, gli animalisti di Napoli si sono dati appuntamento oggi al Mercato Ittico di Pozzuoli per documentare la sofferenza degli animali acquatici. E’ il secondo appuntamento del mese che rientra in una più ampia iniziativa rivolta a far prendere coscienza ai cittadini del maltrattamento degli animali. Significativo l’hashtag usato: “Vigil Month”, un mese quindi per restare vigili su questa problematica.

Per questo gli attivisti e le attiviste di ‘Napoli Animal Save Movement’ si sono recati stamattina presso il mercato ittico di Pozzuoli fotografando i pesci. Come spiegato dagli animalisti:

“La pesca europea nel mare Mediterraneo produce un «tesoro» che ammonta a circa da 12 miliardi ogni anno ed impiega circa 1 milione di addetti. La produzione di pesce ammonta a 1,2 milioni di tonnellate annue, ad opera di una flotta che conta quasi 100mila imbarcazioni. Si nota come i pesci non vengano calcolati singolarmente come individui ma pesati in quantità lorda. Solamente il settore ittico italiano e quello inerente all’acquacoltura impiegano circa 30mila persone e dà vita ad un sistema come quello della trasformazione del pesce che fattura circa 2,2 miliardi di euro. Il settore ittico italiano rappresenta circa il 14% della flotta europea, con più di 12.000 imbarcazioni. Il mercato italiano della pesca sportiva, invece, comprende un volume di affari relativo all’equipaggiamento da pesca (canne da pesca, ami ed esche, abbigliamento, ecc.), pari a circa 350 milioni di euro all’anno. Per un totale di 1.250.000 pescasportivi italiani, siano essi praticanti in acqua dolce, salata, dalla costa, dalle imbarcazioni, si stima un fatturato medio annuale per rivenditore di 141.000 euro”.

Un settore quindi fondamentale a livello economico per l’Italia ma che secondo gli animalisti porta ad un’oggettificazione degli animali acquatici.

Quella del settore ittico, infatti, altro non è una mattanza quotidiana trasformata in un proprio e vero business del tutto legale. È bene quindi sottolineare come il sistema economico si serva della contrapposizione uomo/animale per trarne un incessante profitto. Ragion per cui il compito di noi antispecisti in questa fase storica è quello di sensibilizzare le persone in merito alla natura senziente degli animali, in modo da provare ad aiutare le persone a non percepire questi ultimi come oggetti, ma come esseri viventi”.

La loro tesi è che anche i pesci sentono dolore così come gli esseri umani, infatti vanno in iperventilazione e smettono di mangiare quando stanno male. Come spiegato dal biologo Jonathan Balcombe all’interno del libro ‘What a Fish Knows’:

“La scienza sta rilevando sempre di più che i pesci sono esseri intelligenti ed emotivi, ma il valore che tendiamo ad assegnare a tutte le cose o esseri viventi spesso ci impedisce di accettare tali scoperte”.

Gli animalisti vogliono con queste iniziative pacifiche sensibilizzare la popolazione e spingere sempre più persone ad adottare un regime alimentare di tipo vegano.

“Rimanendo comunque consapevoli del fatto che un’alimentazione interamente a base vegetale è soltanto il primo passo verso la liberazione animale”.

Oggi abbiamo fatto la veglia al mercato del pesce di Pozzuoli.
All’inizio non volevano farci entrare all’interno del…

Pubblicato da Napoli Animal Save su Mercoledì 24 marzo 2021

 

 

 


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