Vaccini a Napoli, in molti rifiutano AstraZeneca. Verdoliva: “Ora ho 2.000 persone in coda arrabbiate”


In queste ultime ore, in particolare alla Mostra d’Oltremare di Napoli, la campagna vaccinale sta subendo dei rallentamenti a causa di cittadini in coda che si rifiutano di sottoporsi alla dose di AstraZeneca.

Rallentamenti alla Mostra d’Oltremare: i cittadini rifiutano AstraZeneca

A renderlo noto è il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, che ha spiegato: “Nonostante i nostri sforzi oggi siamo alle prese con l’intoppo di AstraZeneca. Ogni cittadino trascorre dieci minuti a cercare di convincere il medico a somministrargli Pfizer. E se dopo un’anamnesi attenta il medico non vede le condizioni per cambiare il vaccino, ricominciano a cercare di convincerlo”.

Intimorite dagli eventi avversi che si sono verificati a seguito della somministrazione del farmaco in questione, diverse sono le persone che hanno rifiutato il farmaco. Ciò ha causato l’allungamento dei tempi di attesa con code che hanno interessato i centri vaccinali campani.

“La persona che entra cerca di convincerci di avere delle patologie che gli impongono di avere il vaccino Pfizer. Le patologie rischiose sono elencate con molta precisione, non è una scelta nostra ma di compatibilità che è stata studiata e approfondita nei laboratori” – prosegue Verdoliva.

“Quindi quando il nostro medico fa un’anamnesi approfondita di diversi minuti e poi dice ai cittadini ‘mi dispiace non si può cambiare vaccino’, ricomincia l’opera di convincimento. Di solito il colloquio pre-vaccino dura 3-4 minuti, oggi siamo passati a dieci minuti”.

Quanto alla situazione in Mostra: “Qui abbiamo 27 box operativi, con Pfizer abbiamo fatto 4.800 vaccini con venti minuti di attesa per tutti, ha funzionato sempre tutto bene. Ora ho duemila persone in coda arrabbiate. Chiedo scusa a tutti di questi ritardi, non è giusto per i cittadini e per i nostri collaboratori”

Intanto, sembra migliorare la situazione relativa alla fornitura di dosi. Ulteriori vaccini sono in arrivo compreso il farmaco di Johnson&Johnson, il quarto messo in distribuzione ed autorizzato dalle agenzie di controllo sanitario.


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