De Luca: “Per me i ristoranti di sera possono aprire ma a mezzanotte tutti a casa”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso del consueto aggiornamento alla cittadinanza, si è mostrato favorevole ad avviare nuove riaperture per risollevare il comparto economico.

De Luca sulle riaperture: “Per me i ristoranti di sera possono aprire”

Queste le sue parole: “La mia sensazione è che Governo navighi a vista. Credo che dobbiamo dare sempre un massimo di collaborazione, ma dobbiamo anche avere un interlocutore che non decida la sera per la mattina o non sia in grado di dare linea chiara”.

“La Regione Campania ha sempre avuto una linea di grande rigore. Ancora oggi abbiamo 2000 positivi al giorno, una situazione che ci obbliga al rigore e alla prudenza. Ma abbiamo sempre unito il rigore all’attenzione sociale ed economica. Siamo stati l’unica Regione a varare un piano socio-economico per dare una mano ai professionisti”.

“Dobbiamo avere una linea di rigore ma quando si distacca dal buonsenso cambia nome e si chiama ottusità. La linea nostra oggi è questa e pare stia diventando quella nazionale. Arrivano sempre dopo di noi ma alla fine dovranno rendersi conto che è l’unica possibile”.

“La Campania dice che siamo in una fase diversa rispetto a un anno fa per due ragioni: abbiamo i vaccini e settori economici stremati più di un anno fa. Dopo un anno di chiusure e problemi anche la resistenza umana e psicologica di tanti è diventata molto più debole. Entriamo in una nuova fase che deve richiedere rigore, perché siamo ancora nel pieno dell’epidemia, ma anche buonsenso cioè un aiuto progressivo alle categorie economiche”.

Ribadisce la sua volontà di proseguire le vaccinazioni in base al criterio economico: “Risulta necessario mantenere la vaccinazione per fasce di età ma dobbiamo contemporaneamente guardare sempre di più al rilancio dell’economia e del lavoro. Questo significa avere una linea di rigore e buonsenso e non di ottusità burocratica. Abbiamo da discutere con gente che è totalmente incoerente o che addirittura tenta di fare operazioni di sciacallaggio”.

“La prima: quella di non essere attenti agli anziani. Vi comunico che tra oggi e domani la Campania raggiunge l’obiettivo di vaccinazione per il 100% degli ultra 80enni. Nelle prossime due settimane la completiamo per i non deambulanti e siamo già al 60% per i cittadini fra 60 e 79 anni”.

“Chiedo al Governo, che ha fatto finta di scandalizzarsi, o a qualche commentatore, di spiegarci le incoerenze rispetto a questa linea. Per il personale abbiamo proseguito non per fasce d’età ma in base ad una priorità cioè l’apertura delle scuole. Ci avevano detto addirittura di interromperla perché erano soggetti sotto gli 80 anni. Siamo alla demenzialità pura”.

“Se adesso andiamo in zona arancione vuol dire che da lunedì si va a scuola anche per le superiori almeno al 50%. Se diciamo alle famiglie che si può andare a scuola in sicurezza come facciamo a non garantire quella del trasporto pubblico? Significherebbe avere gli autobus gremiti.

Non è una priorità immunizzare gli autisti dei trasporti pubblici per garantire la sicurezza dei nostri figli? Non bastano le fasce, occorre una decisione politica. Questo significa linea di rigore e buonsenso, non essere ottusi e non avere un’impostazione burocratica ma far funzionare la ragione”.

“Anche per il comparto turistico, i tempi di decisione non sono indifferenti. Rischiamo di far saltare la stagione turistica 2021, facendo un favore ad altri Paesi e gettando nella disperazione migliaia di lavoratori, fra i più penalizzati. Io ritengo che dobbiamo fare uno sforzo per anticipare i tempi per la messa in sicurezza del comparto turistico. Mi pare una valutazione del tutto ragionevole. Possiamo anche decidere di continuare come stiamo facendo poi quando sarà finita l’estate verificheremo di aver perso un’altra stagione e possiamo dire che l’operazione è riuscita e il paziente è morto. In questo caso il paziente è il turismo”.

Dobbiamo avere un punto di equilibrio più avanzato così come per il comparto della ristorazione. Nessuno parla del fenomeno che più di ogni altro determina la diffusione del contagio che è la movida. Non sono i ristoranti aperti in condizioni di sicurezza il problema ma nessuno dice che il problema vero da affrontare quando entriamo in zona arancione è quello della movida“.

“La mia idea è che dobbiamo consentire l’apertura serale, in condizioni protette dei ristoranti, ma le attività devono concludersi tra le 23 e le 23.30. Dopo mezzanotte nessuno più per strada almeno per altri due mesi. Lo Stato è in grado di garantire una scelta del genere? Io credo che lo Stato non sia in grado di garantire niente”.

Ribadisce l’assenza di controlli: “Non ho visto una pattuglia sui lungomari né azioni di contrasto alla movida irresponsabili. Dovremmo procedere decidendo che vogliamo fare usando rigore, ragione e forze dell’ordine. Per me possono aprire i ristoranti in condizioni di sicurezza ma dopo mezzanotte non ci deve essere nessuno per strada proprio perché il contagio c’è ancora e abbiamo ancora 400/500 morti al giorno”.


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