Piano riaperture, Speranza: “Piscine a maggio, palestre a giugno e fiere a luglio”


Il ministro della salute, Roberto Speranza, nel corso della conferenza di oggi tenuta insieme al Premier Draghi, si è espresso sulle riaperture previste nei prossimi mesi, comprese quelle di palestre e piscine.

Speranza e il calendario delle riaperture: “Piscine a maggio, palestre a giugno”

Sulla possibilità di rendere le riaperture definitive, il Premier Draghi ha risposto: “Il Governo ha pensato di prendersi questo rischio ragionato e riaprire. La risposta dipende dai comportamenti osservati, la campagna vaccinale non ho dubbi sul fatto che andrà sempre meglio. La probabilità che si debba tornare indietro è molto piccola, molto bassa. Non si sa come sarà l’autunno ma avremo la vaccinazione molto diffusa, potremmo affrontare eventuali ritorni della malattia in maniera diversa”.

“Questi provvedimenti rispondono al disagio delle categorie, di molti operatori, famiglie e ragazzi. Portano a una maggiore serenità nel Paese e alle basi del rilancio dell’economia. Su quest’ultimo punto mi aspetto di avere un rimbalzo molto forte nei prossimi mesi e poi dovremmo attestarci su un livello di crescita che ci permetta di uscire dall’alto debito. Il rimbalzo è certo, non è sicuro quanto forte sarà, quello su cui però dobbiamo lavorare è la sfida di assicurare che dopo la ripresa dei prossimi mesi continueremo a mantenere alto il livello di occupazione, a crescere nella misura necessaria per tornare ad essere un Paese che cresce”.

Già è stato delineato un calendario ben preciso riguardante le riaperture e presentato dal ministro Speranza: “Abbiamo un calendario che ha come prima data chiave quella del 26 aprile che è la data in cui ripristiniamo le zone gialle. Poi c’è una roadmap che ci accompagnerà. L’idea che abbiamo è che dal 15 di maggio possano riaprire le piscine all’aperto, altra idea è che dal 1 di giugno si possano riattivare alcune attività connesse alle palestre. Da luglio possiamo immaginare attività di natura fieristica”.

“Non sarebbe corretto indicare un giorno X in cui scompaiono le misure nel nostro Paese. Bisogna individuare un percorso di gradualità che ci consentirà anche di monitorare l’andamento. L’arma su cui contiamo è la campagna di vaccinazione. Ogni giorno che passa abbiamo un pezzetto di popolazione in più tutelata, che ha uno scudo. Questo scudo più resiste più siamo nelle condizioni di poter tornare ad una vita diversa rispetto a quella degli ultimi mesi”.

“Mi sembra molto impegnativo e per serietà è difficile indicare una scadenza però la stagione che si apre è profondamente diversa poi avremo bisogno di analizzare le varianti, vedere la risposta de cittadini sul terreno della vaccinazione. Arriverà un giorno in cui avremo tante dosi a disposizione ma bisognerà convincere le persone che hanno dei dubbi a vaccinarsi. La scienza dovrà aiutarci ad arrivare al più alto tasso di adesione perché quello farà davvero la differenza”.


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