Covid, Rezza: “Incidenza in decrescita. Riaperture graduali ma è essenziale monitorare eventuali riprese del contagio”


Consueto appuntamento con la cabina di regia che anche oggi, 16 aprile, illustra i dati del monitoraggio  regionale resi noti da Silvio Brusaferro, Presidente ISS, e Gianni Rezza, Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute.

Cabina di regia del 16 aprile: il monitoraggio regionale

Il professor Brusaferro spiega: “La scorsa settimana alcuni Paesi mostravano un trend di crescita che questa settimana si traduce in una colorazione più intensa, in particolare per la Francia. L’Italia mostra una lenta decrescita, altri Paesi hanno una curva in salita”. 

“C’è questa curva in decrescita. Quasi tutte le Regioni hanno una decrescita nel numero di nuovi casi e quindi dell’incidenza. Alcune regioni hanno valori in crescita, questo si traduce anche nella valutazione del rischio. Il numero di nuovi casi per 100 mila abitanti negli ultimi 7 giorni è pari a 182 rispetto ai 185 della scorsa settimana. Stando al flusso dell’ISS, che viaggia in periodi dal lunedì alla domenica il tasso è più basso di 160 per 100 mila rispetto ai 210 della scorsa settimana”.

“Il dato tiene conto del periodo di Pasqua in cui il numero di tamponi è decresciuto e quindi anche quello dei positivi è inferiore. Il valore 182 è relativo al periodo che va dal 9 al 15 aprile e quindi è una decrescita consolidata. L’età mediana sta lentamente scendendo. Cominciamo a vedere i primi effetti delle vaccinazioni nelle popolazioni anziane che sono anche le più fragili. Un po’ in tutte le fasce d’età c’è una decrescita nel numero dei nuovi casi. Anche nell’età scolare il dato è in decrescita un po’ in tutte le fasce d’età”.

“L’RT è di 0,85. Il dato importante è che il range va da 0,71 a 0,97, il limite superiore non include l’1. Molte Regioni cominciano ad avere un RT con limite superiore inferiore all’1. In questo tipo di contesti la circolazione continuerà a decrescere”. 

“Anche il dato dei ricoveri è in lenta decrescita sia per quelli in area medica che in terapia intensiva. Per questi ultimi abbiamo ancora un superamento della soglia critica del 30%, siamo al 39%. Nelle aree mediche è del 41%, la soglia è del 40%. Sono dati importanti”.

“C’è stata una forte diminuzione di numeri di casi non associati a catene di trasmissione. Con il diminuire del numero dei casi la capacità di tracciamento riprende. Questi dati si traducono anche in proiezioni di saturare le soglie a 30 giorni. Sono poche le Regioni con questa probabilità, molte altre sono sotto la soglia. I dati di mortalità decrescono molto lentamente”.

“Le vaccinazioni continuano a crescere. Un dato interessante è quello della popolazione sopra gli 80 anni che ha superato il 70% della copertura, più del 50% ha fatto il ciclo vaccinale completo. Altro dato importante è la fascia di età tra 70 e 79 anni che sta rapidamente crescendo”.

“Dal punto di vista dell’analisi del rischio molte Regioni hanno un trend in discesa. Quasi tutte le Regioni sono nello scenario 1 con RT con limite inferiore sotto l’1. La Sardegna è in scenario 3 con RT di 1,38. Sicilia e Valle D’Aosta sono in scenario 2 con limite inferiore dell’RT sopra l’1. Le altre sono in scenario 1″. 

In conclusione: “Il dato più importante è il sovraccarico diffuso dei servizi assistenziali. L’incidenza decresce lentamente ma rimane comunque elevata rispetto all’obiettivo dei 50 per 100 mila. Bisogna mantenere elevata la guardia e quei comportamenti che sappiamo sono in grado di contenere la trasmissione di questo virus. Ormai è dominante la variante inglese. Ci troviamo una situazione in cui non è più una variante ma una situazione base”.

Prosegue Rezza affrontando anche il discorso delle riaperture: “L’RT ci dice che c’è ancora una certa trasmissione sostenuta ma è inferiore rispetto all’unità quindi per ogni persona infetta se ne infetta meno di una. L’incidenza tende a diminuire molto lentamente, risentiamo forse ancora del flusso di Pasqua. Abbiamo avuto un forte accumulo di persone infette che si riverbera anche a distanza di tempo. Nel giro di alcune settimane alcuni soggetti tendono a sviluppare forme gravi e questo spiega il sovraccarico delle terapie intensive”.

“Se da un lato c’è una tendenza di diminuzione, dall’altra c’è un perdurare di una situazione di inflazione dei posti ospedalieri. Questo fa sì che dobbiamo ancora tenere comportamenti prudenti a prescindere dal fatto che è legittimo che ci siano problemi economici e pressione da parte degli individui. È da un anno e mezzo che si tira la corda, si fanno sacrifici e si vorrebbe vedere la luce in fondo al tunnel”.

“Già dopo il 17 febbraio c’è un problema che ci spiega perché l’incidenza scenda così lentamente. La variante inglese ha sostituito i ceppi precedentemente circolanti ed ha una trasmissibilità del 50% superiore. Questo fa sì che anche con misure importanti la tendenza alla discesa della curva è relativamente lenta”.

“L’antidoto è la vaccinazione di massa. Bisogna contenere, vaccinare e a poco a poco cercare di operare una riapertura di attività che non comportino particolari rischi. Si possono fare con molta cautela riaperture graduali che non comportino rischi eccessivi. Per noi epidemiologici il rischio accettabile è sempre 0 però è chiaro che l’economia, la società, la politica deve trovare un equilibrio”.

“Bisogna far leva sui sistemi di monitoraggio che identifichino molto rapidamente eventuali riprese, questo è essenziale. Bisogna che la campagna vaccinale acceleri ulteriormente. C’è una pausa sul quarto vacccino per cui attualmente se ne stanno utilizzando 3 ma è previsto un aumento di dosi. La campagna di vaccinazione può e deve accelerare, bisogna far sì che tante persone vengano vaccinate in poco tempo”.

Sulla stessa scia Brusaferro: “Le riaperture vanno fatte con grande attenzione, cautela e responsabilità. L’altra partita importantissima è quella di continuare il monitoraggio per contrastare rapidamente eventuali inversioni di tendenza. Dobbiamo rispettare le regole perché consentiranno di acquisire, settimana dopo settimana, un maggior livello di libertà”.


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