Vaccino, due dosi non bastano: “Il virus tornerà con nuove ondate, il terzo richiamo sarà necessario”


La campagna di prevenzione contro il covid potrebbe richiedere la somministrazione di una terza dose di vaccino entro l’autunno. Ad avanzare l’ipotesi è stato Albert Bourla, CEO di Pfizer, sostenuta anche dal professor  Arnaldo Caruso, presidente della Società italiana di virologia.

Covid, possibile terza dose di vaccino in autunno

Alla Cnbc, Albert Bourla ha dichiarato: “É probabile che possa esserci il bisogno di una terza dose, più o meno tra i 6 e i 12 mesi. Da lì poi ci sarà un richiamo annuale. Ma tutto deve essere confermato. Ancora una volta le varianti avranno un ruolo fondamentale”.

Sulla stessa scia il presidente dei virologi, Arnaldo Caruso, che all’Adnkronos Salute ha rivelato: “Non dobbiamo pensare che la campagna vaccinale in corso chiuderà la partita. L’immunizzazione non finisce qui con un solo round. Siccome il virus tornerà alla carica in autunno, dovremo far trovare almeno tutte le categorie più a rischio, anziani, fragili e chiunque altro lo vorrà, protetti con una terza dose di vaccino”.

“Si dovrebbe prediligere un prodotto rimodulato in base alle nuove varianti del covid. Dobbiamo pensarci adesso, subito, ed organizzarci di conseguenza. Non possiamo farci trovare impreparati come è successo l’autunno scorso con l’influenza, quando volevamo i vaccini e non li avevamo”.

Dunque, in vista di una ripresa del contagio risulterebbe essenziale un terzo richiamo: “Non sappiamo con certezza quanto durerà la protezione conferita dal vaccino. Il virus tornerà con nuove ondate e il richiamo si renderà necessario. La vaccinazione non può finire con questa campagna ma deve andare avanti in autunno e inverno”.

La stessa Fondazione Gimbe ha ipotizzato una risalita dei contagi a seguito delle imminenti riaperture volute dal Governo. Molti sono gli esperti che concordano sul fatto che con la fine della bella stagione possa ripetersi la situazione dell’anno precedente, con l’avvento di una nuova ondata. Tuttavia, quest’ultima sarebbe gestita in maniera diversa, essendo pienamente avviata la campagna vaccinale così come le terapie utilizzate per contrastare il virus.

 


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