Riaperture, De Luca: “Attenzione o ci giochiamo l’estate e saremo costretti a chiudere tutto”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della consueta diretta del venerdì, ha parlato di riaperture e delle conseguenze che potrebbero rivelarsi nel corso dell’estate.

De Luca sulle riaperture: “Attenzione o ci giochiamo l’estate”

Sulle misure adottate del Governo, che considera contraddittorie, ha detto: “Decidiamo di aprire le attività dopo il 26. C’è un tema che riguarda i ristoratori. Ma si può dire di aprire di sera fino alle 22?. Chiaro che è una presa in giro. La mia idea è di mantenere il coprifuoco alle dieci ma non dobbiamo prendere in giro i ristoratori”.

“Ferme restando le esigenze di sicurezza, mi pare ragionevole l’apertura fino alle 23 e il rientro a casa fino alle 23.30 perché se esco dal ristorante devo avere la possibilità di tornare a casa. Magari mantenendo lo scontrino da esibire alle forze dell’ordine. Poi tutto chiuso. Ma per tenere tutto chiuso e anche il coprifuoco, necessario per parecchie settimane, serve il controllo delle forze dell’ordine. Ancora oggi mancano decisioni fondamentali rispetto a questo tema”.

“Zona rossa, gialla, arancione, tutte stupidaggini. L’Italia è abbandonata a sé stessa. Ancora oggi, a un anno di distanza, non c’è un piano specifico per i controlli. Abbiamo assistito all’ennesima sceneggiata di qualche esponente della Lega che non dice una parola su come frenare la movida di notte e come controllarla per evitare la fiammata di contagi”.

“Parliamo con chiarezza. Dobbiamo avere una linea di equilibrio fra esigenza sanitaria e tutela dell’economia con ma dobbiamo sapere che non possiamo giocarci l’estate. Se non ci muoviamo con attenzione ci giochiamo anche l’estate. Lo dico oggi, siamo ancora ad aprile. Se non ci muoviamo con intelligenza facciamo finta di aprire ma poi saremo costretti a chiudere tutto. Credo ci debba essere una linea di condotta ragionevole nell’ambito della prudenza ma non possiamo prendere in giro alcune categorie economiche. Ma non possiamo non capire che per alcune, come nel caso del comparto turistico, dobbiamo decidere subito perché tra due mesi è troppo tardi”. 


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