Isole Covid free, Bassetti contro De Luca: “Dimenticati i deboli. Iniziativa ingiusta”


“Un segnale interessante”, è così che il primario di Infettivologia dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha definito le isole Covid free. Il sostenitore della ripresa economica e della vita sociale, però, resta contrario alle iniziative autonome delle Regioni. Come ha sostenuto durante un’intervista con il Corriere del Mezzogiorno, la “Regione Campania avrebbe dovuto mettere in sicurezza tutti i pazienti fragili e tutti gli anziani, prima.” Un atto che al primario non risulta, come lui stesso ha affermato, che ha come conseguenza dubbi sull’iniziativa autonoma. “Nessun ente locale dovrebbe derogare al principio base di vaccinare innanzitutto i soggetti deboli. E così la trovo una iniziativa profondamente ingiusta.”

Come il Presidente di Regione De Luca ha dichiarato, però, la percentuale di soggetti deboli vaccinati è relativa a chi ha aderito alla campagna vaccini. Pertanto, stando ai dati diffusi dalla Regione Campania ieri, 4 maggio, la prima dose è stata somministrata al 100% degli over 80 aderenti in piattaforma, mentre con il personale sanitario ed ospiti RSA siamo quasi al 100% dei vaccinati con la prima dose rispetto alle richieste.

Un dato per cui Bassetti non appare convinto, sostenendo che in realtà si tratta di “autonomie pericolose, che danneggiano chi necessita del vaccino e non è ancora riuscito ad averlo.” Il problema però non dipenderebbe dai Presidenti di Regione, ma dal Governo, che avrebbe dovuto adottare regole che valessero per tutte le regioni.

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Infettivologo Bassetti: “Dobbiamo convivere con il virus”

“Il turismo va incentivato e l’economia necessita di una ripresa veloce, ma insisto: quest’autunno le stazioni sciistiche del Nord saranno libere di diventare Covid free? Abbiamo perso di vista i soggetti deboli. E così poi vale tutto. Per rendere i luoghi turistici immuni sarebbe stato opportuno prevedere scorte di vaccini separate da quelli ordinari. Inevitabile che l’iniziativa di Procida e anche di Capri, tolga dose ad altri.”

Inoltre, secondo l’infettivologo Bassetti, la mancanza di una regola unica ha penalizzato molti soggetti fragili. “Il soggetto debole, quello che ha maggiori probabilità di finire in ospedale se si ammala di Covid non può essere vaccinato dopo un cinquantenne in salute.” Un semplice criterio di priorità da seguire, ecco ciò che per Bassetti era necessario.

“Mi auguro che si finisca con il lockdown.” afferma poi, spiegando che indice di positività nazionale sia sceso al 2,9%, la percentuale più bassa registrata durante l’ultimo anno. “Dobbiamo abituarci a convivere con il virus adottando le regole che avremmo dovuto imparare dopo un anno.” Chiudere i ristoranti, infatti, significa autorizzare le persone a creare assembramenti in casa, dove lo spazio è ridotto. “Mi rendo conto che dopo un anno siamo tutti stanchi. Ma certamente la rigidità non aiuta. – aggiunge in merito all’assembramento avvenuto durante la festa scudetto dell’Inter e i controlli serrati in Campania – Non serve a combattere la stupidità di chi non ha ancora capito che la vita normale è possibile ma in maniera diversa rispetto al passato. Più imponi restrizioni e più ci sarà la tentazione di trasgredirle.”

Per quanto riguarda i vaccini, l’infettivologo Bassetti afferma che attualmente sembrano dare una copertura, almeno minima, contro le varianti. Inoltre, spiega terminando l’intervista, dopo un anno dalla prima dose del vaccino, c’è la possibilità di un richiamo, così come accade per l’influenza.


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