Genitori di Ugo Russo si incatenano davanti al tribunale: “15 mesi senza verità”


Napoli – Stamattina i genitori di Ugo Russo, il 15enne ucciso il 1° marzo dello scorso anno nel corso di un tentativo di rapina, si sono incatenati davanti al tribunale in segno di protesta. Secondo quanto si apprende da una nota del comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, i genitori del ragazzo chiedono verità sulle circostanze del suo decesso e giustizia per il giovane. Questo è quanto si legge nella nota:

Dopo oltre 14 mesi dall’omicidio di Ugo, oltre un anno in cui neanche i risultati dell’autopsia sono stati resi pubblici, in cui sistematicamente gli stessi avvocati devono rinviare di settimana in settimana l’aspettativa di notizie e informazioni, questo gesto conferma la convinzione nell’avere risposte dalla giustizia, ma anche grida la disperazione e il dolore, la ferita legata a un lunghissimo silenzio riempito solo da un altrettanto lungo processo mediatico alla famiglia stessa”.

Morte di Ugo Russo – i genitori chiedono giustizia

Il 15enne Ugo Russo morì la notte del 1° marzo 2020, raggiunto da tre colpi di pistola mentre tentava di compiere una rapina ai danni di un carabiniere fuori servizio. Il ragazzo gli puntò contro una pistola, che poi si rivelò una replica, e il carabiniere reagì alla minaccia sparando contro Ugo e il suo complice.

Adesso, a quasi un anno e mezzo dalla sua morte, i genitori di Ugo Russo chiedono che venga fatta luce sugli eventi di quella notte. Con la loro protesta silenziosa, la madre e il padre di Ugo chiedono di sapere se un anno fa al figlio sia stata applicata “una pena di morte senza processo“. Ieri sera i due coniugi hanno comunicato le loro intenzioni al comitato “Verità e Giustizia per Ugo Russo”, che questa mattina è accorso in loro sostegno.


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