Aversa, svastiche sulle panchine arcobaleno: “Non ci facciamo intimorire da chi ci vuole invisibili”


Non sono durate nemmeno un mese le tre panchine arcobaleno installate ad Aversa lo scorso 17 maggio in occasione della giornata contro l’omofobia. Ieri sono state imbrattate con tre svastiche, chiaro simbolo di odio e repressione contro la comunità LGBTQ+. Le panchine saranno ripristinate stesso in mattinata, come azione di contrasto al vandalismo e all’odio che ancora circola nel Paese.

La legge Zan infatti è ancora ferma al palo e troppe sono le violenze – fisiche o psicologiche – che gay, lesbiche, trans, subiscono ogni giorno per strada o sul luogo di lavoro.

Francesca Merolle, segretaria provinciale di Rain Arcigay Caserta ha così commentato l’episodio: “Siamo molto dispiaciuti per quanto è successo. Le persone che hanno vandalizzato le tre panchine arcobaleno al Parco Pozzi di Aversa non hanno colto il senso stesso della nostra azione“. Il Presidente Bernardo Diana aggiunge “Non ci facciamo intimorire da chi ci vuole ancora invisibili. È necessario e urgente accelerare l’approvazione della legge Zan. Non possiamo più aspettare“.

Sicuramente non basteranno alcuni scarabocchi per intimorire e spaventare una comunità ma sono l’ennesima prova che la discriminazione esiste e che la società ne è impregnata. Soltanto poche settimane fa ad Eboli un insegnate delle scuole medie durante una lezione ha detto: “I gay sono malati e vanno curati“. Non un bell’esempio di insegnamento di vita da chi in teoria dovrebbe educare i ragazzi e portarli verso l’età adulta.


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