Crisanti: “Variante Delta? Siamo in totale ritardo. Non credo si riesca a bloccare”


La variante Delta rappresenta ormai il 17% dei contagi da coronavirus nel nostro Paese, e in questa fase è difficile riuscire a bloccarla: lo afferma Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, all’Adnkronos Salute.

Da tempo continuo a dire che bisognava sequenziare e fare le zone rosse in caso di focolai con varianti di Sars-CoV-2“, afferma Crisanti. “Arriviamo in totale ritardo. Come al solito vengono fatte le cose quando è già tardi. Quando sono state identificate le prime varianti indiane, bisognava fare la zona rossa e isolare. Adesso siamo al 17%, cosa si vuol fare? Ormai non credo si riesca a bloccarla la variante indiana in Italia“.

Di conseguenza, stando alle previsioni di Crisanti, la variante Delta potrebbe diventare a breve quella prevalente nel nostro paese e determinare un aumento di casi già nel mese di agosto. Questo soprattutto se analizziamo ciò che è già successo nel Regno Unito, dove tuttavia sussiste un altro elemento che ha giocato a sfavore della situazione covid: il clima.

In Inghilterra è anche vero che in questo momento hanno una temperatura in media di 15-16 gradi inferiore alla nostra”, sottolinea Crisanti. “Sicuramente, se aumenteranno i casi da noi non aumenteranno con la stessa velocità“. Il caldo e la stagione estiva potrebbero dunque limitare o ritardare l’incremento di contagi dovuto alla variante Delta.


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