Whirlpool, via al licenziamento per 350 lavoratori. Rappa: “Il governo deve intervenire per bloccare la procedura”

Gli ex operai Whirlpool


A poco, o forse a nulla sono servite le numerosissime proteste da parte dei lavoratori di Whirlpool della sede di Via Argine a Napoli, protagonisti della procedura di licenziamento avviata oggi dall’azienda. Saranno circa 350 i lavoratori dello stabilimento napoletano che rischiano di rimanere senza un impiego. La comunicazione è arrivata dai vertici della multinazionale nel corso dell’incontro online convocato dal Mise e al quale hanno preso parte azienda e sindacati.

Whirlpool Napoli: avviata la procedura di licenziamento

L’azienda avrebbe dunque deciso di non utilizzare le 13 settimane di cassa integrazione previste dall’avviso comune siglato da Confindustria e sindacati. A nulla è servita anche la richiesta da parte di Vincenzo De Luca di bloccare i licenziamenti.

L’iter sarà avviato nella giornata di domani, giovedì 15 luglio. In una nota si legge: “Nel corso della procedura, della durata massima di 75 giorni  i lavoratori percepiranno la normale retribuzione. L’azienda ha informato i sindacati della possibilità di trasferimento presso la sede di Cassinetta di Biandronno (VA) e, per coloro che lasceranno volontariamente l’azienda nel corso della procedura, è previsto un trattamento economico di uscita”. L’incentivo è di 85mila euro.

L’amministratore delegato di Whirlpool Italia, Luigi La Morgia, nel confermare i licenziamenti, ha affermato: “Siamo consapevoli della nostra scelta, siamo il più grande investitore e produttore di elettrodomestici in Italia”. Ma ormai per La Morgia non ci sarebbe più nulla da fare per quanto concerne la sede di Via Argine: “La produzione è ferma a Napoli da oltre 8 mesi”.

“A causa del forte calo della domanda della lavatrici prodotte a Napoli lo stabilimento è diventato insostenibile per Whirlpool. Per questo motivo, più di due anni fa l’azienda ha iniziato a discutere di potenziali scenari di transizione e a lavorare con i sindacati e gli stakeholder istituzionali – sia nazionali che locali – al fine di minimizzare l’impatto legato all’uscita di Whirlpool dallo stabilimento di Napoli. Non essendo emersa nessuna alternativa, il 31 ottobre 2020 è stata cessata la produzione nel sito” – precisa l’azienda al termine dell’incontro convocato online dal Mise, secondo quanto riportato da Rai News.

“Con la comunicazione fatta oggi dall’amministratore delegato della Whirlpool La Morgia, di avviare la procedura del licenziamenti, si compie un atto grave contro i lavoratori di Napoli – dichiara Rosario Rappa, segretario generale Fiom-Cgil Napoli.

“Da questo momento in poi si interrompono tutte le relazioni sindacali, metteremo in moto mobilitazioni per far modificare l’atteggiamento della Whirlpool e al contempo chiediamo che il governo assuma decisioni conseguenziali a quanto dichiarato dal viceministro al tavolo in sede d’incontro. Occorre che il governo faccia valere il suo peso di sovranità nazionale in rapporto con una multinazionale che non rispetta neanche un avviso comune sottoscritto da Draghi con l’organizzazione sindacale e con Confindustria e quindi da questo punto di vista il governo dal massimo livello intervenga per bloccare la procedura” – ha concluso.

La viceministra Alessandra Todde, durante l’incontro al tavolo ha chiesto alla Whirlpool di prolungare Cig e rinviare i licenziamenti: “Abbiamo bisogno di tempo per irrobustire il percorso di reindustrializzazione, su cui stiamo lavorando quotidianamente. Quindi per l’azienda accettare la proroga della Cassa integrazione, rinviando l’avvio della procedura di licenziamento, è una scelta che non pesa minimamente. Per il sito Whirlpool di Napoli le 13 settimane di cassa integrazione sarebbero necessarie a garantire il rilancio tutelando i lavoratori”.

In vista di questa decisione da parte della multinazionale, che sembra questa volta, non voler cambiare idea, la UIL Campania, ha lanciato un appello alle istituzioni nazionali e locali, scrivendo, in un post pubblicato su Facebook: “La Whirpool non cambia idea e questa mattina al tavolo del Mise, convocato dalla vice ministra Todde, alla presenza di Uil Cisl e Cgil, ha comunicato la volontà di aprire la procedura per i licenziamenti”.

“Nonostante le raccomandazioni delle Istituzioni e delle parti sociali la posizione della multinazionale è irremovibile e, sopratutto, è inaccettabile”- affermano Giovanni Sgambati e Vera Buonomo, rispettivamente segretario generale e regionale della UIL Campania.

“L’azienda ha dimostrato nuovamente la volontà di non ascoltare i lavoratori e soprattutto quella di disattendere gli accordi, compreso l’avviso comune sottoscritto le scorse settimane. Ci sarà un serio problema di tenuta sociale per il quale non possiamo garantire la neutralità di lavoratori e lavoratrici che aspettano da mesi una soluzione. Richiamiamo le istituzioni nazionali e locali non solo all’assunzione di responsabilità ma anche al necessario esercizio della propria autorevolezza, assumendo una posizione dura e incisiva” – concludono.

Con questa presa di posizione da parte della Whirlpool, si potrebbero scatenare nei prossimi giorni, se non nelle prossime ore, delle proteste da parte dei dipendenti che sono stati licenziati, nella speranza che vengano ascoltati.


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