Pregliasco: “Obbligo di vaccino per personale scolastico come quello sanitario”


Ritorna a salire la curva di contagi da Covid-19, un’incubo che sembra non avere fine. “Purtroppo la variante Delta ha queste caratteristiche di maggiore carica virale di facilitazione nell’infezione dei più giovani e, conseguentemente, anche una più ampia diffusione.” afferma in merito il virologo e direttore sanitario Irccs Galeazzi di Milano, Fabrizio Pregliasco. Intervistato durante la trasmissione “Rotocalco 264”, in onda su Cusano Italia Tv, il professore parla del virus ancora in circolazione e dell’effetto dei vaccini riscontrati fino ad oggi.

Un elemento positivo è il numero contenuto di casi gravi rispetto l’incremento di positivi. “Il vaccino evita, in modo quasi totale, l’insorgenza di malattia grave.” spiega il professor Pregliasco. Nonostante ciò, anche da vaccinati si può comunque contrarre il virus. L’infezione però, secondo il virologo, è inapparente in quei casi.

“Questo ci permetterà una convivenza più civile col virus, anche se bisogna continuare ad essere prudenti e non eccessivamente aperturisti, serve buon senso.” Non bisogna abbassare la guardia, quindi, a differenza di come sta attualmente accadendo in Inghilterra con il ‘Freedom day’. “Bisogna fare in modo che ci siano delle attenzioni in particolari situazioni di assembramento e portare con sé la mascherina un po’ come gli occhiali da sole, utilizzandola quando serve.”

Virologo Pregliasco: “Docenti a rischio perché in mezzo a bambini”

Si tocca anche il tema dei vaccini per i docenti, da rendere obbligatori per il virologo Pregliasco. “Credo che si possa pensare di arrivare all’obbligo di vaccino per il personale scolastico così come è stato fatto per i sanitari.” afferma in trasmissione, ritenendo che proprio i docenti siano a rischio in quanto “la variante Delta infetta molto i giovani.”

“I docenti sono a rischio perché si ritrovano in mezzo a bambini che non possono essere vaccinati e che sono i primi bersagli della variante.” Sono inoltre responsabili di un servizio essenziale, spiega Pregliasco, facendo riferimento alle Prove Invalsi di questi ultimi due anni. Prove che hanno dato risultati pessimi, molto probabilmente causati da una DAD realizzata senza un’adeguata organizzazione.


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