Covid, Brusaferro: “Contagi in crescita. I più colpiti sono i giovani dai 10 ai 29 anni”


Il Presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, ha illustrato i dati del consueto monitoraggio settimanale sull’epidemia covid evidenziando il fatto che il numero maggiore di contagi si registra, in queste ultime settimane, soprattutto i giovani dai 10 ai 29 anni.

Iss, Brusaferro: “Più contagi tra i giovani dai 10 ai 29 anni”

Queste le sue parole: “In Italia la curva sta crescendo anche se in maniera contenuta. Guardando i dati dell’ultima settimana è in crescita in molte Regioni, le fascia di età dove si registrano più casi è quella dai 10 ai 29 anni. Guardando le incidenze il valore è aggiornato a ieri ed è pari a 68 su 100 mila. Ci sono alcune Regioni che raggiungono quasi i 140″.

“In termini di impatto assistenziale abbiamo una lenta crescita dei casi. Nell’area medica si registra circa il 4% di occupazione dei posti letto e per la terapia intensiva siamo al 3%. L’Rt supera la soglia dell’1, ciò vuol dire che l’epidemia si espande. E’ una situazione che richiede grande attenzione e qui i comportamenti delle persone sono decisivi”.

“Continua a decrescere l’età mediana di chi contrae l’infezione. L’età mediana dei ricoveri è a 52 anni, in terapia intensiva è poco sopra i 60 anni, quella del decesso intorno agli 80 anni. In questo momento per fortuna i decessi sono piuttosto limitati”.

Quanto alle vaccinazioni: “Si sono vaccinati oltre il 58% dei cittadini con un ciclo completo e oltre il 70% delle persone con almeno una dose”. Nonostante la fascia giovanile sia quella più colpita dal numero di nuovi casi presenta dati incoraggianti dal punto di vista dell’immunizzazione: “La cosa positiva è il fatto che le giovani generazioni stanno aderendo in maniera importante alla campagna vaccinale. La fascia 20-29 raggiunge il 64%, la fascia 30-39 supera il 60%, dai 12 ai 19 abbiamo quasi il 17% di vaccinati con la prima dose”.

In generale: “Tutte le Regioni sono a rischio moderato. L’incidenza continua a crescere. In questa fase l’impatto della malattia sulle ospedalizzazioni è in crescita ma resta limitato. L’Rt stimato sia nel valore ospedaliero che dei sintomatici è sopra la soglia. La variante Delta è ormai dominante ed è un dato coerente con quanto sta avvenendo negli altri Paesi”.

“Un’elevata copertura vaccinale è lo strumento principe per controllare questa variante. L’altra raccomandazione importante è quella che laddove ci siano casi positivi è molto importante adottare misure per contenere la diffusione tracciando i contatti. In questa fase di numeri crescenti ma contenuti è importante fare questa operazione perché ci consente di rallentare la diffusione del virus unitamente a dei comportamenti prudenti”.


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