Ospedale Cotugno, occupati i 100 posti per pazienti Covid: sono tutti non vaccinati


Si riempie di pazienti Covid l’Ospedale Cotugno: saturati tutti i posti letto messi a disposizione per i malati di Covid. Come riporta Il Mattino, l’ospedale monospecialistico per le malattie infettive, in questa fase epidemiologica ha deciso di riservare 100 posti sui 270 a disposizione per Covid.

I rimanenti 170, oltre ad una linea rianimativa, sono destinati all’assistenza di pazienti affetti da Aids, meningite, tetano, encefaliti erpetiche, tubercolosi, polmoniti batteriche e tutte le altre patologie ed emergenze infettivologiche ma diverse da quelle provocate da Sars-Cov-2.

Ma la curva di contagi continua a salire, così come la pressione data dal virus. L’anno scorso, a fine luglio, erano presenti solo una decina di pazienti positivi al Cotugno. Quest’anno, invece, nello stesso mese di luglio, l’ospedale si ritrova con tutti i posti occupati, 7 pazienti in rianimazione e quattro o cinque nei posti letto ricavati nel pronto soccorso. 

Ciò che attualmente sembra riuscire a contenere un aumento di contagi è il vaccino. “Qui in ospedale abbiamo tra i ricoverati solo persone non vaccinate”, afferma il primario del pronto soccorso, Nicola Maturo. Tra i pazienti ricoverati al Cotugno sono presenti anche alcuni immunizzati con una singola dose, che hanno deciso di non effettuare il richiamo dopo gli eventi legati ad AstraZeneca o per motivi personali.

Trasferimenti all’Ospedale Cotugno: il 70% dei pazienti arriva con mezzi propri

“Siamo in effetti l’unico Covid center della città insieme al Loreto nuovo che a differenza nostra non ha il pronto soccorso. Registriamo ogni giorno, tramite il 118, due o tre arrivi in codice rosso. Poi rivalutiamo i pazienti secondo una consolidata routine diagnostica e magari non sono gravi come sembra ma sempre di polmoniti parliamo”, continua il primario Maturo, aggiungendo che abbiamo a disposizione nuove cure. Gli anticorpi monoclonali sono riservati a casi a rischio, in cui la terapia deve iniziare entro 10 giorni dalla diagnosi.

“I centri di riferimento sono Pozzuoli e l’Ospedale del Mare. Da noi, invece, arrivano persone che sono state a casa e in ferie con i sintomi per una settimana e che poi si aggravano.” All’Ospedale Cotugno arrivano, infatti, anche pazienti in trasferimento da altri ospedali, come dal Cardarelli. In effetti, le disposizioni operative hanno come centro di riferimento Covid della città e dell’intera Regione Campania l’Azienda Ospedaliera dei Colli.

Non a caso, circa il 70% dei pazienti dell’ospedale arrivano in auto e con altri mezzi propri. In alcuni casi si presentano al pronto soccorso anche solo per timore, un controllo o per accertare la natura di alcuni sintomi riconducibili al Covid. Qualcuno risulta essere positivo e vaccinato, ma non ha bisogno di essere ricoverato. Un dato che dovrebbe essere abbastanza per convincere gli scettici del vaccino, ma che non sembra bastare.

Vaccino, Maturo: “Ancora tante assurde e incomprensibili resistenze”

“Nonostante la vaccinazione faccia la differenza tra ricovero e ritorno a casa con una blanda malattia che dura pochi giorni incontriamo ancora tante assurde resistenze.” afferma Maturo, parlando di “incomprensibili resistenze anche da parte di chi ha magari perso congiunti con il Covid ma non si è vaccinato e oggi si ritrova a varcare la soglia dell’ospedale”.

“Una resistenza al vaccino – spiega il primario del pronto soccorso – concentrata in fasce di popolazione prive di cultura scientifica ma trasversale anche ad altre persone di un certo livello culturale.” Sembrerebbe inoltre che molti dei non vaccinati si vergogni di dire di non essersi vaccinati per scelta, dato che fuoriesce durante l’atto della compilazione della cartella clinica.

Molti dei ricoverati sono giovani che fortunatamente reagiscono meglio alla polmonite. In rianimazione sono infatti presenti più anziani e malati, anche se in terapia subintensiva ci sono molti 40enni. Rischiano molto anche le persone in sovrappeso.

I ricoveri appaiono in aumento anche al Loreto Mare, il secondo Covid center della città. Sono 32 i pazienti attualmente in degenza ordinaria su una disponibilità di 50 attivi. In terapia subintensiva si arriva invece a 9, un posto in meno rispetto alla capienza massima di 10, mentre solo due casi in terapia intensiva. Numeri che riflettono l’aumento costante di contagiati, che non sembra volersi fermare.


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