Accolti in Campania dopo la fuga per la libertà: Fanta e Mohammed si sposano


Mentre prosegue l’emergenza profughi, scoppiata a seguito delle vicende che stanno animando l’Afghanistan, una bella storia di integrazione proviene dalla Campania, in particolare dal piccolo Comune di Sassinoro che pochi giorni fa ha festeggiato il matrimonio di Fanta e Mohammed. 

Campania, a Sassinoro si festeggia il matrimonio di Fanta e Mohammed

Un uomo e una donna accomunati dal desiderio di essere liberi, inseguendo un comune obiettivo e finendo per innamorarsi. Nel 2019 sono scappati dal loro Paese d’origine: stando a quanto reso noto da ‘Vita non profit’, Fanta voleva sfuggire da un matrimonio combinato ed essere libera dalle costrizioni imposte.

Durante il viaggio verso la libertà ha incontrato Mohammed, proseguendo il suo viaggio con lui e dando alla luce il loro primo bambino. Entrambi hanno trovato accoglienza nel piccolo borgo di Sassinoro, ospitati dallo SPRAR (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), ora SAI ‘Sale della Terra’ Sassinoro. Hanno iniziato a studiare e Mohammed ha finalmente trovato un lavoro a tempo indeterminato che, tuttavia, lo porterà a viaggiare verso il Nord. La coppia ha comunque deciso di far crescere i propri bambini a Sassinoro.

Lo scorso 14 agosto i due hanno coronato il loro sogno d’amore, ufficializzando la loro unione in presenza della cittadinanza. Una gioia condivisa anche dall’amministrazione comunale rappresentata dal sindaco Pasqualino Cusano che ha raccontato: “Fanta e Mohammed hanno ufficializzato la loro unione con un matrimonio civile celebrato nella piazzetta antistante la Fontana comunale in Largo Ossining, alla presenza dei loro amici e della comunità Sassinorese, compresi i numerosi cittadini che sono rientrati per le vacanze”.

“Un grande e significativo esempio di integrazione e grande soddisfazione per tutti coloro che hanno consentito tale risultato, a partire dallo staff che ha gestito il progetto, i cittadini di Sassinoro che hanno accolto e aiutato questi ragazzi e i loro bambini, per finire con quanti hanno partecipato alla cerimonia per mostrare il proprio affetto nei confronti di chi è diventato parte integrante e integrata della nostra comunità”.

“Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile tale risultato e grazie al compianto Gino Strada, il primo a sostenere ed insegnarci che chi ha bisogno di aiuto deve essere aiutato, indipendentemente dal colore della pelle, della religione, della provenienza. Il cuore è un organo che tutti possediamo, aiutiamolo a farlo funzionare”.


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