San Giorgio a Cremano tende la mano ai profughi afghani: “Pronti ad accoglierli”


Quello che sta succedendo in Afghanistan è sotto lo sguardo di tutti. Donne, uomini e bambini in pericolo di vita per l’arrivo dei Talebani e del loro regime di terrore. Tante sono le persone che stanno fuggendo dal paese, molte di più quelle che ancora non sono riuscite a farlo.

In Italia sono tanti i sindaci che si stanno mobilitando per aprire corridoi umanitari e aiutare tutta le persone in fuga. Anche il Comune di Napoli e i sindaci della Campania si sono resi disponibilità per dare un concreto aiuto a questa gente in difficoltà che vuole scappare dal proprio paese per paura di morire.

Questa mattina Giorgio Zinno, il primo cittadino di San Giorgio a Cremano , ha ribadito su Facebook il concetto, sottolineando come la sua città sia favorevole e sempre aperta ad aiutare il prossimo.

Verrà il tempo delle analisi politiche, questo però è il momento di darci da fare per mettere in sicurezza i nostri connazionali e coloro che, a causa del nuovo regime, rischiano la vita in quel martoriato Paese, soprattutto perché hanno prestato aiuto ai nostri contingenti militari.

Chi ci ha aiutato a provare a stabilire un Afghanistan democratico non può essere lasciato solo. Per questo, dando seguito alla nota del delegato Anci per l’Immigrazione Matteo Biffoni, il quale ieri affermava che “i sindaci italiani sono pronti a fare la loro parte nell’accogliere le famiglie afghane” ieri ho scritto al Prefetto di Napoli dando la disponibilità ad accogliere quanti rientrino nel programma di protezione definito dal Governo per il personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale, la cosiddetta Operazione Aquila, attraverso l’apertura di corridoi umanitari.

La Città di San Giorgio a Cremano, che da anni, in collaborazione con il Ministero degli Interni, ospita migranti con grande plauso da parte delle altre istituzioni pubbliche, ha spazi liberi all’interno del proprio progetto SAI, il secondo più grande della Campania.

Siamo, quindi, pronti all’inserimento dei collaboratori di missioni italiane in questo progetto, dando una accoglienza adeguata per i rifugiati afghani, al momento senza costi aggiuntivi per le finanze pubbliche, nelle more di un eventuale e specifico ampliamento del programma SAI deciso dal Ministero.

Avendo il nostro progetto già in passato ospitato ex collaboratori afghani delle forze armate italiane, sarà questo un ulteriore passo per garantire nel prossimo futuro accoglienza e integrazione a donne e uomini in queste ore in fuga dal loro Paese. La nostra è una comunità solidale e noi siamo attrezzati a porre in essere fin da subito gesti concreti per chi rischia la propria vita. San Giorgio a Cremano, ancora una volta, come sempre, è pronta a fare la propria parte.


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