Green Pass sul lavoro, obbligo dal 15 ottobre: novità su multe e prezzi dei tamponi


Nel tardo pomeriggio di ieri il Consiglio dei Ministri ha approvato il nuovo decreto anti covid che prevede l’obbligatorietà del green pass su tutti i posti di lavoro dal prossimo 15 ottobre e fino al 31 dicembre. I lavoratori, sia del pubblico che del privato, non potranno accedere agli uffici se non muniti di green pass – avvenuta vaccinazione, tampone negativo o guarigione dal covid.

Green Pass – tutte le novità del decreto

Chi non esibirà il certificato verde, incorrerà nella sospensione dal lavoro o dello stipendio e in multe fino a 1.500 euro. Il certificato diventerà valido subito dopo la prima iniezione di vaccino ricevuta, non più quindi dopo quindici giorni dalla somministrazione, come previsto dalla normativa previgente. Il pass sarà valido per 12 mesi dalla data di avvenuta vaccinazione o guarigione dall’infezione. Il green pass sarà obbligatorio anche per chi svolge attività di volontariato.

Per non penalizzare ulteriormente chi non vorrà o non può vaccinarsi, il decreto introduce i tamponi a prezzo calmierato per tutti nelle farmacie che hanno aderito al protocollo d’intesa: gratis per chi non si può vaccinare, 8 euro per i minori e 15 euro per tutti gli altri. Per le farmacie che non rispettano i prezzi sanzione da mille a 10mila euro e il prefetto potrà disporre la chiusura dell’attività per 5 giorni.

Per quanto riguarda i tamponi, con un emendamento al decreto Green Pass bis, è stata inoltre estesa la validità dell’esito dei molecolari a 72 ore mentre quella degli antigenici continuerà ad essere 48 ore.

A verificare se i lavoratori siano in possesso del Green Pass, sia nel pubblico che nel privato, dovranno essere i datori di lavoro. Per i datori di lavoro che non effettuano i controlli sono previste sanzioni da 400 a 1.000 euro, mentre dipendenti pubblici, privati e autonomi che verranno sorpresi in un luogo di lavoro senza il pass rischiano una sanzione da 600 a 1.500 euro.

Lo stop allo stipendio scatta fin dal primo giorno per i lavoratori del pubblico e del privato che non abbiano il certificato verde. Nel pubblico chi non ha il Green Pass è ritenuto “assente ingiustificato” e dopo il quinto giorno di assenza il rapporto di lavoro è sospeso. Nel privato invece il lavoratore è assente senza diritto alla retribuzione fino a presentazione del pass. Nessuna conseguenza disciplinare e niente licenziamenti, in entrambi i casi.


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