Squid Game, Polizia Postale ai genitori: “Parlatene. La violenza non è un gioco”


Tanto, anzi fin troppo è stato detto sulla popolarissima serie Netflix “Squid Game“, che ha riscosso un successo planetario soprattutto tra i più giovani. Le polemiche sono ormai all’ordine del giorno, e tanti sono gli interrogativi posti soprattutto dai genitori. A questi ultimi risponde il Commissariato della Polizia Postale, che in un post su Facebook elenca le cose più importanti da sapere sullo Squid Game.

Dietro un prodotto di successo molto spesso si nascondono i mille punti interrogativi di chi lo consuma, tante questioni che rischiano di rimanere irrisolte senza un’adeguata presa di consapevolezza. La serie Netflix che fa tanto parlare di sé, al di là delle scene cruente, ha molto da insegnarci, ma se lasciata nelle mani di un giovanissimo può dare origine anche a fenomeni pericolosi.

Basti pensare a quei ragazzini che hanno cominciato a emulare i giochi rappresentati nella serie TV a scuola, compiendo veri e propri atti di bullismo. La situazione si è fatta tanto preoccupante che molti genitori ne hanno chiesto la censura, tramite una petizione pubblicata su Change.org. Nel frattempo, la Polizia Postale ha elencato una serie di consigli che potrebbero rivelarsi molto utili alle famiglie:

• Ricordare che la serie Squid Game è stata classificata come VM 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;
• Valutare se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni. In questo modo, i genitori potranno essere più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la loro decisione, e potranno argomentarli in modo convincente ai propri figli;
• Parlare in famiglia della serie, chiedere ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;
• Ricordare ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;
• Tenere sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: porre loro domande e ascoltare come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;
• Se si ha contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitare a segnalare la cosa tramite il sito della Polizia Postale.


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