Violenze a Santa Maria Capua Vetere, 4 indagati rischiano il carcere per omicidio

Pestaggio dei detenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere


Il pm ha chiesto in carcere per quattro indagati nell’ambito delle violenze commesse nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020. A riportare la notizia è l’Ansa.

Violenze a SMCV, pm chiede il carcere per 4 indagati

Il Tribunale del Riesame di Napoli si è espresso in base all’istanza di appello presentata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, avversa alle decisioni adottate dal gip nell’ambito del procedimento giudiziario sulle violenze. In particolare, a rischiare il carcere sono quattro indagati, che tuttora si trovano agli arresti domiciliari: tra loro Gaetano Manganelli, l’ex comandante della Polizia Penitenziaria del carcere sammaritano.

Le accuse mosse nei confronti dei quattro indagati sono legati all’omicidio di un detenuto algerino, Lamine Hakimi. L’uomo è morto il 4 maggio 2020 dopo essere stato in isolamento a partire dal giorno delle violenze. Alcuni degli agenti di polizia penitenziaria del carcere Francesco Uccella sono stati accusati di cooperazione nell’omicidio del detenuto.

Vi sono inoltre 30 indagati per i quali la Procura ha chiesto i domiciliari. Tra loro A.F., che a giugno fu oggetto di una misura interdittiva e venne sospeso dal lavoro per sei mesi per il reato di depistaggio. La Procura di Santa Maria Capua Vetere ha presentato appello ritenendo che A.F., contrariamente a quanto disposto dal Gip, fosse colpevole anche del reato di maltrattamenti mediante omissione, e che quindi non fosse intervenuto per impedire le violenze.


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