Vaccino, l’ipotesi del Governo: terza dose 5 mesi dopo la seconda


L’intervallo di sei mesi tra la seconda e la terza somministrazione di vaccino anti-covid potrebbe non bastare a fronteggiare la quarta ondata. Il Governo ipotizza ora di accelerare la terza dose e di ridurre questo periodo a cinque mesi, secondo quanto riporta SkyTg24.

A confermarlo è il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità e coordinatore del Cts. Locatelli, a proposito del recente aumento dei contagi, ha sottolineato che i dati “destano attenzione e vanno valutati con tutta la cautela del caso, ma non c’è preoccupazione estrema. È un momento in cui va posta la massima attenzione e ognuno di noi deve fare la propria parte“.

L’ipotesi di somministrare la terza dose già dopo cinque mesi dal richiamo ha l’obiettivo di immunizzare presto i più giovani. Ci sono infatti degli italiani che hanno meno di 40 anni e hanno concluso il ciclo vaccinale da più di 6 mesi, ma che non possono ancora vaccinarsi. “È un elemento da valutare con una certa attenzione“, dichiara a questo proposito il direttore della prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza.

Per questa ragione da domani, lunedì 22 novembre, poi, si partirà con la somministrazione delle terze dosi per gli over 40. La data inizialmente prevista dal Ministro Speranza è stata quindi anticipata di 10 giorni. Nel frattempo, in Campania, il governatore De Luca ha dato il via libera alla dose booster per chiunque abbia superato i sei mesi dalla seconda somministrazione, senza distinzioni per fasce d’età.


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