Cambiamenti climatici, Napoli tra le città più colpite nel 2021: pubblicato il rapporto da Legambiente


Il clima continua a cambiare velocemente, e così i suoi effetti estremi. Grandine, alluvioni, ondate di calore e trombe d’aria: questi sono solo alcuni dei fenomeni meteorologici manifestatosi sul territorio italiano, e che stanno diventando sempre più frequenti. Un aumento sottolineato anche dalla Cop26 di Glasgow che, attraverso i bilanci per il 2021, ha portato sotto i riflettori i grandi cambiamenti climatici che l’Italia ha subito.

Durante l’ultimo anno, infatti, sono 187 gli eventi che hanno avuto grande impatto sui territori e che hanno causato anche la morte di 9 persone. Dati che, inoltre, riconfermano la precedente fotografia pubblicata da Legambiente, la quale registrava gli eventi da ormai 10 anni. Quest’anno, però, Napoli si ritrova sul podio come una tra le città più colpite.

Secondo quanto emerge dalla fotografia di fine anno scattata dall’Osservatorio CittàClima di Legambiente, sono ben 5 eventi estremi che hanno colpito la città partenopea nel corso del 2021. Un numero che la fa posizionare seconda in classifica, preceduta solo da Roma con 9 eventi estremi. Anche a livello regionale, la Campania risulta essere nuovamente tra i primi in classifica, con 16 eventi nello stesso periodo considerato.

Cambiamenti climatici e danni al patrimonio: necessario un piano nazionale

“Anche il 2021 è stato un anno con impatti terribili in tutto il mondo e nel nostro Paese. Proprio questi numeri ci ricordano quanto le città italiane abbiano bisogno di urgenti interventi di adattamento a un clima che rende piazze, strade e linee ferroviarie sempre più pericolose durante le piogge di forte intensità e le case sempre più invivibili durante le ondate di calore.” dichiara il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini.

Necessario quindi un piano nazionale per far fronte ad un così drastico cambiamento climatico e alle sue ripercussioni. Non bisogna dimenticare, infatti, che solo a Napoli, negli ultimi anni sono stati molteplici i danni subiti, soprattutto al patrimonio storico.

Basti pensare a come i cittadini partenopei abbiano dovuto dire addio all’arco borbonico, detto “O’ chiavicone”, proprio a causa delle piogge intense cadute a inizio anno. La richiesta di un piano nazionale, come lo stesso Zanchini conferma, è stata già inoltrata al Governo e si aspetta solo l’approvazione, con chiare priorità d’intervento.


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