Afragola, denuncia i suoi estorsori: imprenditore diventa bersaglio della camorra


Sto vivendo un calvario senza fine, la camorra ce l’ha con me e non vuole saperne di lasciarmi in pace”, è il racconto di Pasquale, l’imprenditore di Afragola che ha denunciato i propri estorsori.

Afragola, il calvario di Pasquale

Un dramma iniziato il 9 agosto scorso. “Dopo aver subito un attentato dinamitardo sotto casa lo scorso 9 agosto – prosegue Pasquale che si è rivolto al consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelliquesti criminali non mi hanno più lasciato in pace. In questi mesi ho subito il furto di un furgone, di alcune attrezzature di valore lasciate in auto, la stessa auto che più volte è stata vandalizzata mentre era parcheggiata sotto casa. L’ultimo raid l’ho subito sabato notte, ancora una volta hanno rotto i vetri dell’automobile e hanno sottratto alcuni oggetti che erano all’interno. La notte ormai non dormo più, sto sempre davanti alle telecamere di sicurezza che ho fatto installare dopo l’attentato. Anche sabato notte ero davanti alle telecamere quando i malviventi sono entrati in azione, ma si sono dileguati in pochi istanti mentre mettevo al riparo la mia famiglia. Dopo tanti mesi, tantissime denunce, senza vedere progressi, mi sento solo e abbandonato, anche da quelle istituzioni che continuano a dire di volermi difendere. Sono sotto intimidazione continua, costretto a vivere nel terrore e da solo non potrò vincere questa battaglia”.

Chiedo – dice Borrelli – con forza a tutti gli organismi preposti che questa persona non sia lasciata sola e che le indagini sul suo caso accelerino per assicurare alla giustizia i criminali che da mesi lo perseguitano. Lo Stato deve far sentire la propria presenza, deve tutelare chi ha il coraggio di dire no alla camorra, o ne saranno sempre più pochi”.

L’attentato del 9 agosto

Nella notte tra il 9 e il 10 agosto, gli abitanti di via Pio la Torre, ad Afragola, sono stati allertati da un forte boato. Le prime immagini diffuse mostravano il tratto stradale invaso da frammenti di vetro, con il portone di un edificio totalmente devastato e l’auto parcheggiata all’esterno distrutta. L’attentato era ai danni di Pasquale titolare di un panificio.

Per salvare la mia famiglia mi sono buttato nelle macerie. – raccontò l’imprenditore – Ho avuto 8 punti alla caviglia. Avevo due auto e non le ho più, ho perso casa, ho perso tutto. Mia moglie sta perdendo il bambino, i miei figli sono terrorizzati: non vogliono nemmeno più uscire di casa. Io sto da un’altra parte, la mia casa non ce l’ho più. E lo Stato cosa fa? Non mi dà nemmeno una mano. Io sono disperato, ho sporto sei denunce, non una, sei. Lo Stato ha detto ‘denuncia’, io l’ho fatto, ma questi sono i risultati“.


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