Campi Flegrei, la terra ha tremato 260 volte solo nel mese di gennaio: sul Vesuvio 137 scosse


L’Osservatorio Vesuviano, come ogni mese, aggiorna la popolazione sui terremoti che sono avvenuti in Campania e in particolare nelle aree del Vesuvio e dei Campi Flegrei che sono quelle più soggette a fenomeni sismici. Un incremento di scosse si è registrato nella zona di Pozzuoli dove la terra è salita di 90 cm nel giro di pochi anni a causa del bradisismo.

CAMPI FLEGREI E VESUVIO: LE SCOSSE NEL MESE DI GENNAIO

Per questo vige l’allerta gialla ma tutto è sotto controllo come più volte sottolineato anche dal sindaco Vincenzo Figliolia. In particolare l’Osservatorio Vesuviano spiega che nel mese di gennaio sono stati registrati 260 terremoti con una Magnitudo massima compresa tra 2.5 e 0.3.

Di questi, 227 eventi (circa l’87% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0, 8 eventi (circa il 3%) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, 1 solo evento (circa lo 0.4%) ha avuto una magnitudo maggiore o uguale a 2.0. Di 24 eventi (circa il 9.2%) non è stato possibile determinare la magnitudo a causa della bassa ampiezza del segnale non chiaramente distinguibile dal rumore di fondo. In totale sono stati localizzati 133 eventi (51% di quelli registrati) ubicati prevalentemente tra Pozzuoli, Astroni, l’area Solfatara-Pisciarelli-Agnano e il Golfo di Pozzuoli con profondità fortemente concentrate nei primi 3 km e una profondità massima di circa 4.2 km. Le reti di monitoraggio delle deformazioni del suolo confermano una geometria radiale del sollevamento centrato nell’area di Pozzuoli con una velocità media di circa 10±2 mm/mese. Il sollevamento registrato alla stazione GPS di Rione Terra (RITE) a partire da novembre 2005 è di circa 90 cm di cui circa 56 cm da gennaio 2016. Le misure termografiche nelle aree monitorate mostrano andamenti della temperatura sostanzialmente stabili. I parametri geochimici confermano i trend pluriennali di riscaldamento e pressurizzazione del sistema idrotermale. Il flusso di CO2 dal suolo, nell’area della Solfatara si conferma essere di circa 3000t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente“.

Scosse si sono registrate anche sul Vesuvio:

Durante il mese di gennaio 2022 l’attività del Vesuvio si è mantenuta su livelli bassi. Sono stati registrati 137 terremoti con una Magnitudo massima=2.3±0.3. Di questi, 126 eventi (pari a circa il 92% del totale) hanno avuto una magnitudo minore di 1.0 o non definibile, 10 eventi (pari a circa il 7.3% del totale) hanno avuto una magnitudo compresa tra 1.0 e 1.9, un solo evento ha avuto una magnitudo maggiore o uguale a 2.0 confermando un livello di attività sismica di bassa energia. Nel complesso, è stato possibile localizzare 96 terremoti (70% di quelli registrati) ubicati prevalentemente in area craterica con profondità che non hanno superato 2 km. I dati delle reti di monitoraggio geodetico non evidenziano deformazioni riconducibili a sorgenti vulcaniche ma solo ad effetti gravitativi, a processi di compattazione del materiale incoerente superficiale o a effetti locali che possono influenzare l’inclinazione del suolo. Le misure termografiche effettuate in area craterica mostrano un andamento stazionario della temperatura massima con un andamento a lungo termine in leggera diminuzione. Le analisi geochimiche effettuate sul bordo e sul fondo del cratere non evidenziano variazioni significative“.


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