Guerra, De Luca: “Avrà ricadute su di noi. Basta lussi, non sprechiamo più 1 euro”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, intervenuto nel corso dell’assemblea pubblica di Confindustria Salerno, ha spiegato i motivi scatenanti della guerra in Ucraina parlando delle gravi ricadute per l’Italia.

De Luca spiega i motivi della guerra in Ucraina e le ricadute per l’Italia

Queste le sue parole: “Abbiamo la testa e il cuore rivolto alla guerra in Ucraina. Nessuna guerra è giustificabile. Abbiamo davanti agli occhi immagini drammatiche di distruzione e massacri. Di questo ha la responsabilità piena la Russia, Putin e il suo gruppo dirigente”.

“Dobbiamo capire come uscire da questa situazione e chiederci come è stato possibile arrivare a questa tragedia. Tutte le posizioni assunte in questi giorni mancano dell’obiettivo. Sei mesi fa non avevamo tensioni, minacce, problemi. Si è aperto questo problema perché l’Ucraina, con l’incoraggiamento dei paesi occidentali, si è proposta di entrare nella Nato”.

“Noi dobbiamo dare il massimo della solidarietà all’Ucraina, siamo stati i primi a farlo, ma dobbiamo capire dove vogliamo arrivare. Se l’obiettivo è la distruzione della Russia, la liquidazione di Putin io non mi entusiasmo. La storia ci ha detto che tolto un dittatore ne viene uno peggiore. In Libia, Siria, e Iraq è andata così”.

“Ho sentito Zelensky dire che l’Ucraina è pronta a discutere sul tema della neutralizzazione. Magari l’avessimo detto qualche mese fa, forse toglievamo alibi a Putin e alla Russia. Il Governo italiano dovrebbe avere molta più sobrietà nelle parole, non alimentare conflitti. Cerchiamo di non essere ridicoli perché noi 80 anni fa abbiamo mandato 200 mila italiani ad occupare la Russia insieme con i nazisti”.

“Cerchiamo di capire quello che c’è nella testa dei nostri avversari. Se non comprendiamo cosa c’è dall’altra parte facciamo fatica ad individuare le soluzioni.  Abbiamo di fronte una componente nevrotica della Russia ma noi abbiamo il dovere di capire e lavorare.

“Mi sconvolge che non sento nessuno ragionare da qui a un anno, parliamo tutti per domani mattina. Stiamo buttando la Russia nelle mani della Cina. Il nostro antagonista è la Cina popolare. In questo momento si sta facendo un bando in Italia per le fibre ottiche e i nostri concorrenti sono cinesi. Rischiamo di mettere in crisi alcune aziende perché durante le gare troviamo offerte per noi insostenibili da quella parte del mondo”. 

“Un altro elemento che deve preoccuparci è la questione del riarmo che è ripartito. Dobbiamo lavorare con tutte le nostre energie per recuperare un terreno di pace e di equilibrio dei poteri se vogliamo che la pace sia garantita. Se l’Ue dovesse accogliere l’Ucraina dovrebbe togliere tutti i finanziamenti ai paesi in via di sviluppo per la ricostruzione dell’Ucraina. Possiamo inasprire le sanzioni contro la Russia ma la ricaduta sarà su tutti. Non acquistare il petrolio significa che il prezzo aumenterà per tutti”.

“Bisogna combattere contro i rigurgiti imperialisti della Russia ma cercando di capire che se vi sono esigenze di sicurezza nazionale da considerare. L’obiettivo è la pace. Bisogna fare uno sforzo per costruire le soluzioni anche per quelli che come Putin si sono chiusi in un vicolo cieco”.

“Questa vicenda avrà ricadute su di noi. La vicenda della guerra, e i connessi problemi energetici, è come se obbligasse l’Italia a fare una revisione generale del suo modo di essere, a cominciare dai comportamenti e dai lussi che ci siamo consentiti per decenni, dalle idiozie che abbiamo sentito sull’autonomia energetica del nostro paese. Dobbiamo cambiare tutto”.

“Siamo in una situazione complicata. Abbiamo la triplicazione del prezzo delle materie prime, energetiche, alimentari. Cominciamo ad avere qualche ricaduta nei supermercati, sulle nostre tavole per il prezzo del grano, della soia. Siamo chiamati a fare un grande sforzo, non possiamo consentirci più lussi e neanche di sprecare un euro. Serve la pace perché in un mondo sconvolto dalle tensioni questi problemi sono irrisolvibili”.


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