Guerra in Ucraina, De Luca: “Sono preoccupato per l’Italia. E’ il Paese che avrà più danni”


Il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, a margine della presentazione della nave ‘Leonardo Da Vinci’, è tornato a parlare della guerra in Ucraina dichiarandosi preoccupato per i danni che ricadranno sull’Italia.

De Luca sulla guerra in Ucraina: “Il Paese che avrà più danni è l’Italia”

Queste le sue parole: “Abbiamo il problema della tragedia umanitaria e il dovere di dare accoglienza ai milioni di profughi. La Campania sarà a disposizione soprattutto per accogliere bambini. Vorrei promuovere un incontro con l’ambasciata ucraina. Negli scorsi anni tante famiglie italiane si battevano per adottare bambini, ora ci sono tanti orfani. Vorrei promuovere come Regione un progetto per facilitare la possibilità di adozione di bambini abbandonati e soli”.

“Un altro problema riguarda il futuro. Siamo di fronte ad un conflitto che ha assunto tratti drammatici, sta diventando un bagno di sangue. La cosa che mi colpisce è che la descrizione della tragedia la facciamo quotidianamente in Italia ma non sento nessuno porsi la domanda relativa all’obiettivo a cui tendere. Se è quello di riavere un Vietnam nel pieno dell’Europa avremo 20 anni di guerriglie, se l’obiettivo è aspettare che qualcuno dei due contendenti crolli avremo comunque decenni di tensioni”

“C’è solo un obiettivo da perseguire: trovare un compromesso politico fra le parti in combattimento. Da questo punto di vista a me pare che l’Europa stia facendo poco e anche l’Italia. Oggi è chiaro che il punto di compromesso sarà determinato dalle armi e dall’evoluzione del conflitto militare ma in ogni caso la priorità è decidere l’obiettivo a cui puntare.

Ha palesato, poi, i suoi timori legati alle conseguenze del conflitto per il nostro Paese: “Io vedo solo descrizioni di tragedie e nessuno che avanzi una proposta per un compromesso che ci consenta di uscire da questa tragedia. Io ho una preoccupazione per l’Italia perché il Paese che avrà più danni da questa vicenda bellica sarà proprio l’Italia. Anche per questo dico a noi italiani di misurare i toni quando parliamo perché non vorrei che tra un mese si definisce un compromesso e l’Italia rimane l’ultimo Paese, quello che paga più degli altri.

“Se continuiamo così, contemporaneamente al fatto che siamo quelli che contano di meno, credo che alla fine diventeremo il classico vaso di coccio tra i vasi di ferro. Molta più intelligenza da oggi in poi. Meno descrizioni degli orrori e un po’ più di iniziativa volta a raggiungere l’obiettivo di un compromesso di pace. Non vedo ancora un’iniziativa né italiana né europea in questa direzione”.


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