Villa Tritone a Sorrento: il mistero della sconosciuta 22enne russa che la comprò per 35 milioni

Villa Astor, o Villa Tritone. Foto: Villa Astor, pagina Facebook


Con la guerra in Ucraina e le sanzioni contro gli oligarchi russi l’attenzione è tornata su Villa Tritone a Sorrento, che fu acquistata nel 2012 per la cifra di 35 milioni di euro, in contanti, dalla russa Kamilla Dzhanashiya, che allora aveva soltanto 22 anni. Una somma mostruosa, ma della donna si conosceva già la grandissima liquidità: l’anno prima aveva acquistato per 38 milioni di euro Villa Balbiano sul lago di Como, stracciando la concorrenza di Silvio Berlusconi. Acquisizioni che destarono molto scalpore un decennio fa e di cui hanno parlato numerosi giornali.

L’interrogazione parlamentare sull’acquisto di Villa Tritone

L’acquisto di Villa Tritone, a cui la nuova proprietà ha ridato la vecchia denominazione di Villa Astor, creò qualche polemica: il senatore Elio Lannutti presentò una interrogazione parlamentare con lo scopo di fare luce sulla provenienza dei 35 milioni di euro, auspicando addirittura l’intervento della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. Questione che finì in sostanza in un nulla di fatto, non essendo stato riscontrato nulla di illecito. È rimasto tuttavia il mistero che riguarda il tipo di attività che consente a Kamilla Dzhanashiya ed alla sua famiglia di disporre di cifre simili.

Villa Tritone e Villa Balbiano, insieme a Chateau de Villette (un castello nei pressi di Parigi) e Villa Clara a Roma fanno parte di The Heritage Collection, un’azienda che gestisce le quattro proprietà e le fa fruttare economicamente, ad esempio concedendola in affitto per matrimoni miliardari, servizi fotografici di lusso o set cinematografici.

Dal primo marzo di quest’anno, sulla pagina Facebook ufficiale di The Heritage Collection è fissato in alto un post che recita: “Noi abbiamo aiutato l’Ucraina, e tu?”. L’azienda ha infatti donato una somma in denaro destinata a supportare le forze armate ucraine, contrapposte a quelle russe. Un altro post datato 8 marzo afferma: “Non pensiamo che sia il momento giusto per aspettare. Aiuta secondo le tue possibilità. Questa guerra può essere fermata con la vittoria dell’Ucraina”.


In tal modo si vuole evidenziare una distanza rispetto all’invasione e al presidente Putin. Un’operazione significativa non solo per l’appoggio alla resistenza del popolo ucraino, ma anche in vista delle sanzioni agli oligarchi russi, i quali stanno vedendo i propri beni sequestrati in ogni angolo d’Europa. Non è in ogni caso noto alcun collegamento tra i proprietari delle quattro ville e l’apparato oligarchico considerato fedele a Putin.

Chi è Kamilla Dzhanashiya

Ben poco si sa di Kamilla Dzhanashiya. Figlia di Sergey e di Irina Bogdanov, è nata nel 1989 e risulta proprietaria della società SCI ONIX: sul sito societe.com risulta che è stata fondata il 14 giugno 2010 e si occupazione di locazione di terreni e altri beni immobiliari. Singolare la voce che riguarda il capitale sociale: soltanto 1.500 euro, nulla rispetto ai milioni di cui Kamilla Dzhanashiya ha dimostrato di poter contare.


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