“La pizza è nata in America”, il prof. di Parma ammette l’errore: “Ho detto sciocchezze”


Hanno fatto discutere le dichiarazioni sulle origini americane della pizza del professor Alberto Grandi, docente di storia dell’alimentazione all’Università di Parma, che raggiunto dallo scrittore e giornalista Angelo Forgione ha fatto un passo indietro, dichiarando di aver detto delle ‘sciocchezze’.

Origini americane della pizza, Alberto Grandi: “Ho detto sciocchezze”

Il professor Grandi, rivolgendosi a ‘Il Corriere della Sera’ e a ‘Il Fatto Quotidiano’, parlando del suo libro che mira a sfatare i miti che riguardano la cucina italiana aveva dichiarato: “La pizza che conosciamo e mangiamo anche oggi è nata in America. Fino agli anni ’50 gran parte degli italiani non la conosceva. Se ne parlava quasi come si trattasse di un piatto esotico. Vero che la pizza è nata a Napoli ma si trattava di una pizza bianca, senza pomodoro e mozzarella, ricca di aglio e olio, mangiata per strada. Una sorta di street food primordiale”.

Eppure, citando fonti affidabili, il filologo Emmanuele Rocco nell’opera ‘Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti’ del 1858, descrive una pizza condita con pomodoro, sottili fette di ‘muzzarella’ e foglia di basilico già circa un secolo prima rispetto al periodo considerato dal docente.

“Stamane ho chiacchierato telefonicamente con il professor Grandi che negli ultimi tempi ha sostenuto sui quotidiani nazionali che la pizza con pomodoro e mozzarella e le pizzerie sono nate negli Stati Uniti. Grandi ha correttamente ammesso di aver rilasciato dichiarazioni errate sull’argomento, di cui si è detto non troppo esperto e di averlo tenuto ai margini dei suoi scritti rispetto a tante altre narrazioni” – ha spiegato Forgione tramite il suo profilo Facebook.

“Si è detto anche ‘illuminato’ dalla citazione delle memorie giovanili di Francesco De Sanctis che gli ho sottoposto, da cui ha preso certezza che le pizzerie con tavoli e sedie esistevano a Napoli almeno ottanta anni prima di quelle americane, insieme ad altre nozioni sulla storia della pizza, da Napoli a New York, fino alla conquista del mondo” – ha continuato

Nel corso della chiacchierata, infatti, il docente, diversamente dalle dichiarazioni rilasciate in precedenza ai quotidiani nazionali, ha ammesso che la pizza che mangiamo oggi non deriva da un’invenzione americana confermando: “Sulla pizza ho detto sciocchezze”.

“Quello che intendevo evidenziare è l’importante ruolo che hanno rivestito gli Stati Uniti nel rendere globale la pizza, ovvero la triangolazione Napoli-USA-Italia e il cosiddetto ‘pizza effect’, fenomeno sociologico per cui un elemento della cultura di un particolare popolo viene conosciuto e diffuso maggiormente in un’altra nazione e successivamente reimportato nella nazione del popolo che l’ha creato. Così la pietanza, partendo da Napoli con gli emigranti a inizio ‘900, è stata conosciuta prima negli States e poi nel resto di Italia fino a conquistare l’Europa e il mondo” – ha concluso Grandi.


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