Torna l’influenza aviaria, primo caso di contagio umano in Cina: è un bimbo di 4 anni


Dopo il covid e i casi di epatite tra i bambini in Europa, ora una nuova minaccia arriva dalla Cina. Le autorità sanitarie hanno infatti confermato il primo caso primo caso umano conosciuto del ceppo H3N8 dell’influenza aviaria. Da un pollo il virus si sarebbe trasmesso a un bambino di quattro anni. L’influenza avaria del ’97 e del 2013 causò molti morti in tutto il mondo quindi c’è la massima attenzione per questa scoperta.

INFLUENZA AVIARIA, PRIMO CASO UMANO IN CINA

Come reso noto dalle agenzie di stampa, l’H3N8 è in circolazione dal 2002, dopo essere emerso per la prima volta negli uccelli acquatici del Nord America. Infetta cavalli, cani e foche, ma non era stato precedentemente rilevato negli esseri umani. Questo del bambino di 4 anni che vive con una famiglia che alleva polli è il primo caso di influenza avaria trasmesso all’uomo. Il piccolo è stato ricoverato con febbre alta ma l’NHC sottolinea come la “trasmissione incrociata di una sola specie, e il rischio di una trasmissione su larga scala è basso“.

LE PAROLE DI BASSETTI

Anche Matteo Bassetti, Direttore della Clinica Malattie Infettive dell’Ospedale Policlinico di San Martino di Genova ha voluto dire la sua in un post su Facebook sottolineando come in Cina si commettano sempre gli stessi errori:

Speriamo che non sia l’inizio di un nuovo incubo. La Cina ha infatti confermato il primo caso conosciuto di contagio umano del ceppo H3N8 di influenza aviaria. Esiste tuttavia un basso rischio di trasmissione tra persone. Ad essere contagiato è stato un bambino di quattro anni della provincia centrale di Henan, ricoverato in ospedale a inizio aprile a causa di febbre e altri sintomi. La sua famiglia allevava polli in casa e viveva in una zona popolata da anatre selvatiche. I test effettuati sui contatti stretti del bambino non hanno dimostrato altri contagi. Al momento il rischio di trasmissione su larga scala è stimato “basso”. Meglio però evitare di allevare polli in casa e di vivere in mezzo ad anatre selvatiche. Speravo che i cinesi avessero capito la lezione. E invece….“.


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