Hacker russi attaccano sette siti italiani e minacciano: “Forse questo è l’inizio della fine”

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Forse questo è l’inizio della fine“. Con questa minaccia alcuni hacker russi hanno lanciato un attacco a sette siti italiani (tra pagine istituzionali e aziende), compreso quello del Senato e della Difesa, che per alcune ore sono stati resi irraggiungibili. A marzo c’era stato quello alle Ferrovie dello Stato.

ATTACCO HACKER RUSSO A SETTE SITI ITALIANI

Un attacco mirato che non ha come scopo quello di chiedere un riscatto ma che è strettamente collegato alla guerra in Ucraina dato che, come riferiscono le agenzie di stampa, è stato rivendicato da ‘Killnet‘. Il collettivo filorusso militante vicino alle forze armate della Federazione, sui propri canali Telegram ha pubblicato l’elenco dei siti hackerati scrivendo “l’attacco all’Italia”.

Il sito del Senato ora è funzionante mentre sono ancora ko quello della Difesa, l’Istituto di studi avanzati di Lucca, che si occupa di tecnologia digitale, l’Istituto superiore di Sanità, il portale Kompass, un database che raccoglie informazioni societarie, Infomedix (una società di servizi alle aziende sanitarie) e l’Automobile Club italiano. Come scritto su twitter dalla presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, non ci sono per fortuna danni:

Nessun danno dall’attacco hacker che ha coinvolto la rete esterna del Senato. Un grazie ai tecnici per l’immediato intervento. Si tratta di episodi gravi, che non vanno sottovalutati. Continueremo a tenere alta la guardia“.

L’attacco infatti sembrerebbe essere consistito in migliaia di richieste di accesso che mandano in tilt il server e lo rendono irraggiungibile creando quindi solo disservizi.

ANCHE ALTRE NAZIONI NEL MIRINO

L’Ansa fa sapere che lo Stato maggiore della Difesa ha spiegato che il sito è fuori uso per “attività di manutenzione da tempo pianificata” ma più fonti investigative confermano invece l’attacco russo. Attacco che ci sarebbe stato anche in Germania dove sarebbero stati presi di mira gli aeroporti di Norimberga e Monaco, e in Polonia, con obiettivi banche, università e parlamento. Tra le minacce anche una che riguarda l’Eurovision: sarà bloccato il portale utile per le votazioni finali. La Rai conferma che la piattaforma è stata presa di mira ma, aggiunge il vicedirettore di Rai1 Claudio Fasulo, “non abbiamo riscontrato nessuna criticità, tutto funziona regolarmente“.


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