Whirlpool Napoli, la mazzata finale: fallisce anche il progetto di reindustrializzazione

Gli ex operai Whirlpool


Si spezza l’ennesima speranza degli ex lavoratori Whirlpool di Napoli. La rabbia e la delusione dopo tre anni di lotta e tre governi che, nonostante le promesse, non sono riusciti né a convincere la multinazionale a tornare sui propri passi, né a dare una nuova prospettiva al polo industriale. Sui social, nei gruppi e pagine dedicati alla questione, montano l’amarezza e la disillusione.

Whirlpool Napoli: fallisce anche il progetto di reindustrializzazione

Il progetto di reindustrializzazione è infatti praticamente fallito lasciando a casa i 317 operai. Il lavoro del Ministero dello Sviluppo Economico è stato inutile, di fatto insufficiente. L’anno scorso il ministro Giancarlo Giorgetti aveva espresso irritazione nei confronti di Whirlpool dopo l’ennesimo tavolo saltato, aggiungendo che bisognava “Ricontattare i soggetti che hanno dato disponibilità in un ambito diverso perché la disponibilità dell’azienda è venuta meno”. Tentativo fallito, anche questo.

La comunicazione di Adler

Ieri sera l’Adler, la società impegnata nel progetto di reindustrializzazione, ha inviato una lettera ai dipendenti dove vi è scritto che le risposte sulla compatibilità ambientale dell’area non sono sufficienti per risolvere i problemi emersi. Lo riferisce il quotidiano Il Mattino.

Questo si traduce, sostiene l’Adler, in una “incertezza” che “porterà inevitabilmente le imprese ad allontanarsi dall’iniziativa, ed a ritenere non più sussistenti le condizioni di fattibilità, considerando che elementi che erano stati rappresentatati come risolvibili in 48 ore sono ancora insoluti a distanza di tanti mesi, compromettendo, così, irrimediabilmente, i piani delle aziende e, a nostro malgrado, le aspettative di chi vi ha riposto le proprie speranze”.


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