Il papà del 12enne abusato dalla prof: “Si sentiva sporco, era in lacrime”
Set 12, 2022 - Chiara Di Tommaso
Nel piccolo comune sannita di Arpaia non si parla d’altro che della professoressa 38enne che avrebbe fatto delle avance sessuali ad un suo alunno delle medie di appena 12 anni. Un caso che è finito in tribunale con la docente che è stata sospesa e ora è agli arresti domiciliari.
Parla il papà del 12enne abusato dalla prof: “Si sentiva sporco, era in lacrime”
A denunciarla sarebbero stati i genitori della vittima e la preside dopo aver scoperto gli abusi. Abusi che sono stati raccontati dal papà del 12enne a ‘La Repubblica‘. Un’intervista nel quale viene spiegato anche come si sono accorti che qualcosa nel ragazzino non andava:
“La prima a insospettirsi è stata mia moglie. All’inizio non volevo credere che una donna di 38 anni potesse invaghirsi di un bambino. Un giorno mio figlio è tornato a casa dalla scuola sconvolto, era in lacrime. Il bambino si sentiva sporco, si lavava il viso. Gli abbiamo chiesto perché ed è scoppiato a piangere. Ci ha raccontato che la professoressa lo aveva chiamato mentre era in classe e gli aveva chiesto di seguirla nella sala dei professori, dove gli aveva rivolto delle avance. Noi possiamo dirci fortunati, perché nostro figlio ci ha raccontato tutto. Questo ci ha consentito di intervenire per fermare questa deriva prima che fosse troppo tardi. Eravamo sotto choc ma siamo corsi a fare denuncia“.
Le accuse alla prof di lettere
L’insegnante avrebbe contattato il suo alunno tramite whastapp e gli avrebbe mandato diverse foto e video sessualmente espliciti. A scuola lo avrebbe invitato più volte a compiere atti sessuali. Un atteggiamento che ha spinto il procuratore Aldo Policastro nella richiesta al gip della custodia cautelare, agli arresti domiciliari, a scrivere:
“L’indagata è apparsa non in grado di autoregolare i propri impulsi sessuali e la sola sospensione del rapporto lavorativo, cautelativamente applicata nella sede disciplinare, non è apparsa sufficiente a prevenire il rischio di contatti personali e telematici con minori”.