Poggioreale, dopo il crollo spunta un cimitero fantasma: 3mila lapidi sotto le erbacce


Napoli- A seguito del crollo e l’avvio delle operazioni di recupero, al cimitero di Poggioreale, sradicando le erbacce sono venute fuori circa 3 mila lapidi dimenticate. Un altro episodio che conferma il degrado e lo stato di incuria del luogo, chiuso nuovamente fino a venerdì. Il servizio è andato in onda su Ore 14.

Dopo il crollo al cimitero di Poggioreale spuntano lapidi dimenticate

Lo scorso lunedì, intorno alle 14:00, si è verificato il parziale cedimento dell’edificio a tre piani della Cappella della Resurrezione, denominata Gesù Risorto 1. Gli scatti diffusi dai cittadini subito dopo l’accaduto mostravano bare in bilico nel vuoto, tra le macerie.

“I sopralluoghi stanno continuando e per fortuna la questione è circoscritta alla sola zona del crollo. Naturalmente il cimitero resterà chiuso fino a venerdì prossimo. Per quanto riguarda il recupero delle salme, i vigili del fuoco stanno già predisponendo l’intervento e io penso che oggi metteranno la base di assestamento sul fondo, dove verrà appoggiata una gru per poter recuperare quelle bare” – ha chiarito l’assessore ai cimiteri del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, rivolgendosi a Il Corriere.

Proprio per consentire le operazioni di recupero, i giardinieri del Comune hanno avviato un intervento di pulizia dell’area. Durante il taglio delle sterpaglie, il trattore è incappato in una sorprendente scoperta che accentua ulteriormente il livello di incuria del luogo: dalle erbacce sono emerse diverse lapidi, tante da far venir fuori un vero e proprio cimitero fantasma.

Sono bianche, non riportano alcun nome né ricoprono le tombe. Stando a quanto si apprende si tratta di lapidi di recente costruzione, che rientrano nell’ambito di un progetto del 2008, ma al termine della realizzazione sarebbero state abbandonate e dimenticate da tutti.

“Quell’area è vuota, non è mai stata utilizzata e quelle fosse sono una scoperta. Ho fatto una ricerca tra le vecchie delibere e ho visto che è un progetto risalente al 2008. Comprende anche l’impianto di cremazione che, invece, è partito nel 2018 con il primo forno e nel 2019 sono stati accesi gli altri due” – ha continuato l’assessore.

Si tratta di 3 mila lapidi nuove e costruite nei minimi dettagli, rientranti in un progetto del valore complessivo di 5 milioni. Eppure, prima del crollo, nessuno sapeva nulla di questa parte del cimitero, soffocata dalle erbacce.


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