Rischio listeria, a Napoli attività chiuse e multe: 2 tonnellate di carne sequestrate


Nel corso dei controlli sulla listeria, eseguiti dai carabinieri del Nas di Napoli, nel capoluogo partenopeo e in provincia, è stata disposta la chiusura di un impianto per la lavorazione della carni e cinque depositi di alimenti. Nel complesso sono state sequestrate circa 2 tonnellate di carne ed elevate sanzioni per un totale di 41 mila euro. A renderlo noto è l’Ansa.

Controlli listeria a Napoli: chiuso un impianto di lavorazione carni

Un intero impianto di lavorazione carni è stato chiuso in quanto sprovvisto del bollo CE. Stessa misura per cinque depositi di alimenti a causa delle pessime condizioni igienico sanitarie riscontrate. Le operazioni avviate dai Nas hanno portato al sequestro di 2 tonnellate di carne destinata alla vendita, oltre a 41 mila euro di sanzioni.

I militari, coordinati dal comandante Alessandro Cisternino, hanno eseguito dei campionamenti “a tappeto”, finalizzati ad individuare la presenza del batterio negli alimenti destinati al consumo della cittadinanza. I controlli, disposti dal Comando Tutela Salute di Roma, hanno riguardato 45 aziende di lavorazione e trasformazione di alimenti, maggiormente esposte al rischio di contaminazione da Listeria.

Si tratta di operazioni avviate in tutta Italia a seguito dei recenti episodi di intossicazione, a causa del batterio, legati al consumo di alimenti crudi o a ridotta cottura, come nel caso dei wurstel.

Che cos’è la Listeria

Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi, è un batterio ubiquitario che può essere presente nel suolo, nell’acqua e nella vegetazione e può contaminare diversi alimenti come, latte, verdura, formaggi molli, carni poco cotte, insaccati poco stagionati. La principale via di trasmissione per l’uomo è quella alimentare. Bambini e adulti sani possono essere occasionalmente infettati, ma raramente sviluppano una malattia grave a differenza di soggetti debilitati, immunodepressi e nelle donne in gravidanza in cui la malattia è più grave.

La gravità della sintomatologia varia sensibilmente in funzione della dose infettante e dello stato di salute dell’individuo colpito. Si va da forme simil-influenzali o gastroenteriche, accompagnate a volte da febbre elevata fino, nei soggetti a rischio, a forme setticemiche, meningiti o aborto.


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