Ischia, suora arrestata per maltrattamenti su bambini: un video la incastra


Suora arrestata per maltrattamenti e altre tre sottoposte a divieto di dimora in Campania. Sono i risultati dell’indagine sulle violenze subite dai minorenni ospiti di un istituto religioso sull’isola di Ischia (Napoli).

Suora arrestata per maltrattamenti: un video la incastra

Ad essere arrestata è una 55enne, originaria del Madagascar. La suora sarebbe stata ripresa in un video girato da una ragazzina ospite dell’istituto, situato a Casamicciola Terme. Nelle immagini la suora, che si occupava del servizio mensa nell’istituto, è ripresa mentre tira i capelli a un bambino di 4 anni e poi colpisce con uno schiaffo il fratello di 8 anni intervenuto per difenderlo, facendogli uscire il sangue dal naso.

Durante le indagini, i carabinieri hanno accertato la responsabilità a carico anche della madre superiora di 81 anni, e di altre due suore: una di 51 anni, anche lei addetta alla mensa e una 47enne, nata nelle Filippine.

Secondo gli inquirenti, i minori venivano colpiti con schiaffi, calci e colpi di ciabatta sulle mani. Gli venivano sequestrati i telefoni per impedire riprese foto e video di quello che accadeva all’interno dell’istituto. Il centro di Casamicciola ospita minori in attesa di affidamento, adozione o in affido. Inoltre vengono anche ospitati minori esterni, dietro pagamento dei genitori.

Quello che facevano ai bimbi

Le attività investigative a riscontro, effettuate mediante attività tecniche ed escussioni di minori in modalità protetta, hanno consentito di identificare le autrici dei reati nella Madre Superiora che ha la direzione del suddetto istituto, nonché altre tre consorelle in servizio presso il medesimo istituto, ove assolvono le mansioni di addette mensa e al doposcuola, nonché ricostruire ulteriori episodi di sofferenze fisiche nei confronti dei minori ospiti del suddetto istituto, consistite in atti di violenza quali tirate di capelli, schiaffi alla nuca, calci, ciabatte sulle mani, intimando loro in silenzio e privandoli dei telefoni cellulari al fine di impedire riprese foto e video, con le aggravanti di abusare della condizione di inferiorità fisica e psichica determinata dall’età delle vittime nonché di commettere i reati all’interno di istituto di educazione e formazione.


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