Dottoressa del 118 colpita da ictus mentre soccorre un paziente. Le manca poco alla pensione

Ambulanza


Un medico del 118 è stato colpito da ictus durante il servizio. A rendere nota la notizia è l’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate che su Facebook ha scritto: “Ci è appena giunta notizia che una collega del 118 di 65 anni, quindi alle porte della pensione, attualmente in forza alla Asl Napoli 3, durante un intervento di soccorso a persona presso Scisciano, è stata colpita da Ictus cadendo al suolo”.

Il suo fedele equipaggio è stato autorizzato dalla centrale operativa a trasportarla presso l’Ospedale del Mare dove si trova attualmente. La diagnosi è di ictus ischemico. Il nostro lavoro si dimostra sempre di più a rischio ictus ed infarto!  Aggiornamenti in corso!”.

Ictus ischemico: cos’è

Il portale specializzato Manuale MSD spiega che l’ictus ischemico è la morte di una parte del tessuto cerebrale (infarto cerebrale) dovuta a un insufficiente apporto di sangue e ossigeno al cervello in seguito al blocco di un’arteria. Si manifesta solitamente quando un’arteria che va al cervello è bloccata, spesso da un coagulo di sangue e/o da un deposito di grasso dovuto all’aterosclerosi.

I sintomi si manifestano improvvisamente e possono includere debolezza muscolare, paralisi, sensazione anomala o assente da un lato del corpo, difficoltà di linguaggio, stato confusionale, problemi di vista, vertigini, perdita di equilibrio e di coordinazione. La diagnosi si basa solitamente sui sintomi e sui risultati di un esame obiettivo e degli esami di diagnostica per immagini del cervello. Vengono eseguiti altri esami di diagnostica per immagini (tomografia computerizzata e risonanza magnetica per immagini) ed esami del sangue per identificare la causa dell’ictus.

Il trattamento può includere farmaci per rompere i coaguli di sangue o per rendere il sangue più fluido, nonché procedure per rimuovere fisicamente i coaguli di sangue, seguite da riabilitazione. Le misure preventive includono controllo dei fattori di rischio, farmaci per evitare i coaguli di sangue e a volte intervento chirurgico o angioplastica per aprire le arterie bloccate. Circa un terzo delle persone recuperano quasi tutte le funzioni normali dopo un ictus ischemico.


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