L’appello del sindaco di Lacco Ameno a Mattarella: “Un riconoscimento agli angeli del fango”


 

sindaco lacco ameno volontaria

Il sindaco di Lacco Ameno abbraccia una volontaria “angelo del fango” e fa un appello a Mattarella

La tragedia di Ischia, soprattutto nell’ambito delle trasmissioni ed approfondimenti sui canali televisivi nazionali, ha dato molto spazio al falso tema dell’abusivismo edilizio. Oltre alla mancanza di rispetto verso le vittime e i loro familiari, è stato tralasciato quanto stanno facendo le centinaia di operatori e volontari che stanno rimuovendo il fango palmo per palmo. Soprattutto adolescenti e ragazzi giovanissimi che da giorni non smettono di lavorare in modo instancabile. A questi rivolge il proprio pensiero Giacomo Pascale, il sindaco di Lacco Ameno, che si rivolge al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

L’appello del sindaco di Lacco Ameno a Mattarella

“Presidente Mattarella – scrive il primo cittadino su Facebook –  La ragazzina sporca di fango che stringo forte al petto mentre piange, non l’avevo mai vista prima. Eppure la conosco da sempre, perché nelle sue lacrime ho riconosciuto i miei genitori, i miei fratelli, i miei figli, i miei amici. E nelle sue unghie, ancora sporche di terriccio, ho visto cristallizzato il carattere e la dignità del mio Popolo, che davanti a una tragedia senza precedenti, sta dando l’anima per scavare nel fango con la speranza di trovare miracolosamente gli ultimi dispersi”.

“Presidente Mattarella, qui ad Ischia sta accadendo qualcosa di straordinario. È partita una mobilitazione dal basso che sta coinvolgendo un’infinità di ragazze e ragazzi che, senza darsi appuntamento, si stanno ritrovando sui luoghi colpiti dall’alluvione per aiutare le squadre dei soccorsi, della Protezione civile e delle forze dell’ordine”.

“Chi nasce al Sud non è in automatico un criminale”

“Gli “angeli del fango”, li chiamano: studenti e studentesse che stanno spalando fango con pale o a mani nude, con un attaccamento a questa terra che ricorda quello dei nostri nonni. La ragazzina che vede in foto, appena mi ha visto, è scoppiata a piangere. Un pianto liberatorio di chi sa che qui a Ischia nulla sarà più come prima. Un po’ come a Pompei nel 79 dopo Cristo.
Alla stampa in cerca di scoop, chiediamo di non gettare altro fango addosso alla nostra Comunità: chi nasce al Sud non è in automatico un criminale. Allo Stato chiediamo un Piano serio per mettere in sicurezza il nostro territorio e per risolvere l’emergenza sfollati. Al Governo chiediamo di non sostituire il nostro Commissario alla ricostruzione”.

“A Lei, Presidente Mattarella, nell’ invitarla ad Ischia, chiediamo di insignire un riconoscimento, al valore civile, agli “angeli del fango di Ischia”, musicisti del silenzio della nostra Comunità”.


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