Napoli, occupata la sede del Ministero del Lavoro: “Giù le mani dal Reddito di cittadinanza”

Occupata la sede del Ministero del Lavoro a Napoli. Foto: Movimento di Lotta - Disoccupati 7 Novembre


Occupata a Napoli la sede del Ministero del Lavoro. Le sigle storiche dei disoccupati hanno messo in essere la protesta questa mattina, al grido di “Giù le mani dal Reddito di Cittadinanza” e “Vogliamo Lavoro o Salario Garantito!”.

Occupata la sede del Ministero del Lavoro a Napoli

La protesta era stata annunciata nei giorni scorsi dal Movimento di Lotta – Disoccupati “7 Novembre”. Lavoratori e disoccupati sono contro l’introduzione della Flat Tax perché “regala qualche migliaio di euro al 2% più ricco della popolazione e scarica nella povertà assoluta un milione e mezzo di persone levandogli 500 euro al mese”.

“Pensare che la priorità economica e sociale è l’attacco al reddito di cittadinanza in un paese che ha raggiunto picchi di povertà e lavoro povero come il nostro (un lavoratore su 4 guadagna meno del reddito) è chiaramente una visione classista. Un attacco palese ma che cresce nel tempo anche da parte di altre forze politiche come dimostra il taglio già esistente per chi ha scontato anche solo una condanna negli ultimi 10 anni”.

Il Governo accusato di scatenare la guerra tra poveri

Il Movimento di Lotta parla di alimentazione da parte del Governo della guerra dei poveri: “Il tentativo di contrapporre “occupabili e non occupabili”, “lavoratori e disoccupati” per alimentare la guerra tra poveri è evidente. Gli “occupabili” a cui il Governo promette di togliere il sussidio nel prossimo anno, dandogli diritto ad 8 mesi invece che 12 per poi eliminarlo definitivamente a fine 2023, sono circa 650mila persone. Per lo più parliamo di over 50enni con bassa scolarizzazione e quindi forza lavoro ricattabile ai quali i padroni “offrono” salari da fame per lavori senza tutele. L’obiettivo è l’accettazione di qualsiasi condizione di lavoro”.

“Noi lottiamo per un lavoro socialmente necessario, per un piano straordinario di lavori pubblici utili alla collettività che inizia dalla messa in sicurezza dei territori fino ad un piano di bonifiche, contrasto agli sversamenti illeciti e roghi, passando per il potenziamento dei servizi sociali smantellati negli ultimi decenni. Basterebbe fare una domanda: come è possibile che si continua a parlare di “fannulloni” mentre disoccupati di lunga durata come noi che si organizzano e rivendicano il lavoro piuttosto che ricevere risposte dalle Istituzioni ricevono repressione e chiacchiere?”.

“In assenza di questo, lavoro o non lavoro, dobbiamo campare! I soldi si vadano a prendere dalle spese militari, dalle basi militari di morte, dagli extraprofitti miliardari, dai super manager e super stipendi, dalla grande evasione fiscale, dai finanziamenti per le grandi opere inutili e dannose, dalle tasche dei padroni! Soprattutto al Sud ci stiamo coordinando con tante realtà, disoccupati percettori e non. Sostieni anche tu questa campagna!”.


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