Il sovrappeso aumenta il rischio di ammalarsi di cancro al colon: la scoperta al Pascale

obesità


Sovrappeso e cancro al colon. Gli obesi o le persone in sovrappeso hanno un rischio maggiore di ammalarsi di cancro del colon retto ed anche una prognosi peggiore quando la malattia diventa metastatica.

E’ quanto emerge dallo studio condotto in collaborazione tra i dottori Guglielmo Nasti, Mariachiara Santorsola e Alessandro Ottaiano dell’Istituto Nazionale Tumori di Napoli, IRCCS “G. Pascale”; il Prof. Michele Caraglia dell’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”; e i dottori Giovanni Savarese e Antonio Fico del Centro AMES.

Sovrappeso e cancro al colon

La ricerca evidenzia una maggior frequenza di mutazioni del gene p53: una proteina fondamentale nel controllo di molteplici fenomeni biologici quali la proliferazione cellulare a la riparazione del DNA. I risultati dello studio sono in pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale “Frontiers in Medicine“.

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, la regione Campania, ha la più alta percentuale di adulti in sovrappeso in Italia, ed è seconda – solo dopo la Calabria la prevalenza di obesità.

Il dottore Alessandro Ottaiano oncologo dell’Istituto Pascale di Napoli spiega ad ansa.it: “La lotta contro il sovrappeso e l’obesità è una forma di prevenzione primaria in molti tipi di tumore. Quasi la metà dei tumori del colonretto potrebbero essere evitati con un corretto stile di vita intendendo con questo due elementi fondamentali: un’alimentazione sana e l’esercizio fisico. Entrambi impattano positivamente sul peso corporeo determinando cambiamenti biochimici, immunologici e ormonali, nonché psicologici, estremamente positivi per il nostro corpo“.

I complimenti da Torino

Il Prof. Massimo Di Maio del Dipartimento di Oncologia dell’Università degli Studi di Torino che dice: “Ho letto con piacere i risultati di questo studio e mi complimento con il dottore Ottaiano e con gli altri autori. La prevenzione è fondamentale in oncologia, e i risultati dei colleghi di Napoli rappresentano un’ulteriore dimostrazione che sono necessarie politiche di educazione sanitaria intensive ma anche innovative e incentivanti, come è stato fatto in altri paesi Europei, soprattutto tra i giovani, per aumentare la consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione sana e stimolare l’accesso e la fruizione di sport e altre attività fisiche. Tutto questo può avere ripercussioni molto positive non solo sulla salute delle persone, ma anche economiche, per il potenziale risparmio delle risorse utilizzate per curare i danni cardio-vascolari e oncologici del sovrappeso e dell’obesità“.


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